"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Pace e diritti umani

Presentazione del cantiere Afghanistan 2014
il logo di
Un portale in tre lingue, un film, una carta sul futuro politico istituzionale, eventi, gemellaggi, una conferenza internazionale... questo ed altro sarà "Afghanistan 2014", un cantiere aperto sul futuro che il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e Unimondo presenteranno oggi in una conferenza stampa alla presenza di Daoud Naji, giornalista afgano e direttore dell'edizione della BBC in lingua persiana.

Limite e sostenibilità
Nuvole

Tavola rotonda sul tema del limite nell'ambito dei Dieci anni di Ingegneri Senza Frontiere.

parteciperanno:
Michele Nardelli (Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani), Andrea Cemin (ISF-Trento), Cesare Raoss (Trentino Arcobaleno), Guido Zolezzi (Università di Trento), Alessandro Franceschini (architetto e urbanista)
modera:
Maddalena di Tolla Deflorian (Legambiente, giornalista)

Uno sguardo internazionale sulla cooperazione allo sviluppo
migranti
Nel quadro delle iniziative sui dieci anni di ISF (Ingegneri senza frontiere) Tavola Rotonda sul tema del "come fare cooperazione" partendo dalle esperienze sul campo, dai successi ottenuti, ma anche dagli errori e dalle criticità emersi. Oltre a ISF-TN parteciperanno esponenti di ACAV, GTV, Osservatorio Balcani, Punto Sud e Università di Trento, Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani 

La montagna fra speranza e disincanto
Suonatoe sul ghiacciaio

Domenica 9 ottobre 2011, in occasione della Camminata senza confini per la pace che ha collegato Rovereto con il Colle di Miravalle e la Campana dei caduti, si è svolta una Tavola rotonda dal titolo "La montagna fra speranza e disincanto". Come presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani sono stato invitato a proporre una riflessione iniziale.

di Michele Nardelli

(ottobre 2011) La montagna non è più incantata. Il luogo che più ci avvicina all'infinito e che più di altri può aiutare a guardarci dentro, ha dovuto fare i conti - nella storia come nel presente - con la malvagia normalità della guerra piuttosto che con la pace. Quando le guerre si facevano (e ancora si fanno) per ridisegnare i confini, questi avevano come orizzonte quel segno a matita che da bambini disegnavamo ed oltre il quale il sole saliva o scendeva. Le montagne coincidevano con il confine, il punto di contatto e il limite dopo il quale iniziava l'altro da te, a prescindere che questo altro avesse i tuoi stessi caratteri somatici, parlasse la tua stessa lingua, professasse il tuo stesso credo religioso e che la sua impronta culturale fosse simile o diversa.

Il documento finale della Perugia Assisi
Un\'immagine della marcia Perugia Assisi
(25 settembre 2011) Si è conclusa la 19° edizione della Marcia Perugia-Assisi che ha visto migliaia di persone percorrere 24 km di pace proprio come il 24 settembre 1961 Aldo Capitini li percorse con Norberto Bobbio, Renato Guttuso, Italo Calvino. Oggi come allora la marcia si è conclusa alla Rocca di Assisi, là dove Capitini lesse la "mozione del popolo della pace". Queste le priorità indicate nel documento: promuovere un lavoro dignitoso per tutti; investire sui giovani, sull'educazione e la cultura; disarmare la finanza e costruire un'economia di giustizia; ripudiare la guerra, tagliare le spese militari; promuovere il diritto a un'informazione libera e pluralista.

Tagliamo le spese militari
Le grandi lettere contro gli F35

(25 settembre 2011) Sono oltre duecentomila i partecipanti alla marcia Perugia Assisi del cinquantenario, persone di generazioni diverse e provenienti da tutte le regioni italiane, ma anche dai paesi del Mediterraneo. Oltre milletrecento i trentini e fra loro anche 19 nuovi cittadini richiedenti asilo.

In primo piano l'impegno per il taglio delle spese militari e per la sospensione del programma di acquisto dei cacciabombardieri F35 che prevede una spesa di 16,5 miliardi di euro (particolare attenzione ha avuto il pannello promosso dalle associazioni trentine e dalla campagna nazionale che potete vedere nella foto qui accanto).

Martina mi invia queste righe:  «... perchè la Pace oggi è una questione tra sversale che si riflette nella quotidianità, nella responsabilità individuale che la democrazia richiede per essere davvero tale. Oggi c'è un Pese vero che marcia portando sulle  strade la necessità di guardare al mondo e non rinchiudersi in sè stessi. Celebrare i 50 anni d'impegno assieme a generazioni diverse che si sono passate il testimone è l'espressione più alta di come i concetti di Pace, Legalità, Solidarietà e Diritti Umani siano parole vive e cariche di significato concreto...» Martina Camatta, Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani

La marcia Perugia Assisi, cinquant'anni dopo. Qualche spunto di riflessione.
Perugua Assisi, qualche anno fa

(23 settembre 2011) Nei giorni scorsi notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza è in cammino" ha rivolto alcune domande ad alcune figure del movimento per la pace in Italia sul significato della marcia Perugia Assisi. Fra questi anche Michele Nardelli, presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Ecco l'intervista.  

1. Quale è stato il significato più rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

Quello di aver cercato di tener vivo il pensiero di Aldo Capitini, anche quando nel movimento per la pace prevalevano altre culture. Dobbiamo dirci al tempo stesso che la nonviolenza non ha avuto grande cittadinanza politica, rimanendo confinata nella testimonianza di pochi. E che la pace, così come talvolta anche la marcia Perugia Assisi, è stata spesso banalizzata in una melassa che non indaga la guerra, le sue cause come i suoi lati inconfessabili. Se non prendiamo atto che la guerra è la normalità, continueremo a parlare della pace dell'ingenuità, come la definisce James Hillman "dell'ignoranza travestita da innocenza".