"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Tavola rotonda sul tema del limite nell'ambito dei Dieci anni di Ingegneri Senza Frontiere.
parteciperanno:
Michele Nardelli (Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani), Andrea Cemin (ISF-Trento), Cesare Raoss (Trentino Arcobaleno), Guido Zolezzi (Università di Trento), Alessandro Franceschini (architetto e urbanista)
modera:
Maddalena di Tolla Deflorian (Legambiente, giornalista)
Domenica 9 ottobre 2011, in occasione della Camminata senza confini per la pace che ha collegato Rovereto con il Colle di Miravalle e la Campana dei caduti, si è svolta una Tavola rotonda dal titolo "La montagna fra speranza e disincanto". Come presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani sono stato invitato a proporre una riflessione iniziale.
di Michele Nardelli
(ottobre 2011) La montagna non è più incantata. Il luogo che più ci avvicina all'infinito e che più di altri può aiutare a guardarci dentro, ha dovuto fare i conti - nella storia come nel presente - con la malvagia normalità della guerra piuttosto che con la pace. Quando le guerre si facevano (e ancora si fanno) per ridisegnare i confini, questi avevano come orizzonte quel segno a matita che da bambini disegnavamo ed oltre il quale il sole saliva o scendeva. Le montagne coincidevano con il confine, il punto di contatto e il limite dopo il quale iniziava l'altro da te, a prescindere che questo altro avesse i tuoi stessi caratteri somatici, parlasse la tua stessa lingua, professasse il tuo stesso credo religioso e che la sua impronta culturale fosse simile o diversa.