«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"

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Primarie
Paul Klee

(2 gennaio 2013) Il primo direttore dell'anno di Politica Responsabile è Andrea Pradi, referente provinciale di Prossima Italia. Il Tema in discussione è quello delle Primarie.

"L'ondata di elezioni primarie del centrosinistra che si sono svolte in questo autunno/inverno 2012 ha costituito il vero e unico momento importante nel panorama politico italiano", scrive Andrea Pradi. "Non solo e non tanto perché ha reso trasparente e aperto un processo selettivo dei candidati alle cariche rappresentative che una legge elettorale orribile ha sottratto al controllo dei cittadini, ma perché attraverso le primarie si è ripreso quel dialogo tra piazza e palazzo che è del tutto mancato in questa stagione politica, segnata da una evidente sfiducia dei cittadini nei confronti del sistema politico in generale e del sistema dei partiti nello specifico." 

Continuate a leggere e venite a discuterne, come sempre, su politicaresponsabile.it .

 

L'augurio di giorni sereni
Il rosso

Con l'arrivo del Natale, finalmente qualche giorno di tranquillità. Almeno sul piano degli impegni  istituzionali, perché invece su quello politico la fine anticipata della legislatura, lo scioglimento del Parlamento e l'indizione di nuove elezioni per il 24 e 25 febbraio fanno sì che anche in questi giorni il confronto sia più che mai acceso, tanto sul piano nazionale che su quello locale.

A tenere banco la presentazione dell'Agenda Monti, venticinque cartelle intitolate "Cambiare l'Italia, riformare l'Europa. Un'agenda per un impegno comune". Un documento che leggo attentamente e che trovo piuttosto al di sotto delle aspettative. Soprattutto perché privo di quel cambio di paradigma che oggi si dovrebbe richiedere alla politica.

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Primarie, qualche domanda...
Partecipazione

di Edoardo Arnoldi

Per il Partito Democratico le primarie rappresentano ormai uno strumento consolidato e irrinunciabile di partecipazione democratica. Quelle del 29 e 30 dicembre scorsi avevano, in più, lo scopo di limitare gli effetti distorsivi della vigente legge elettorale che espropria, di fatto, gli elettori della possibilità di scegliere direttamente i propri rappresentanti.

Ma le primarie hanno assunto via via anche un altro significato: sono diventate un momento di incontro tra il partito e gli elettori e, più in generale, occasione di socializzazione sui temi della politica. E' certamente da ritenersi un valore aggiunto molto importante, che dobbiamo saper correttamente valorizzare per allacciare e riallacciare quei collegamenti tra politica e cittadini che risultano sempre più deboli e precari.

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Gestioni associate dei servizi comunali, qualche considerazione
Albiano

di Roberto Devigili *

(26 dicembre 2012) In questi ultimi mesi si è molto parlato (o sparlato) delle gestioni associate dei servizi comunali. Infatti, a fronte della richiesta della Provincia - in accordo con il Consorzio dei Comuni - di spingere verso la gestione associata di alcuni servizi fissandone come bacino ottimale quello del territorio delle Comunità di Valle, è scoppiato un piccolo finimondo.

La questione merita di essere brevemente inquadrata con alcuni dati e considerazioni di carattere generale:

- i comuni trentini sono 217 (fino a due anni fa erano 223) mentre ad esempio, nel
vicino Alto Adige - Sudtirol, i comuni sono "solo" 112 nonostante la popolazione sia equivalente a quella trentina;

- molti enti (anche se non lo ammettono) faticano a garantire un livello di qualità dei servizi a costi accettabili, situazione destinata ad aggravarsi in uno scenario di diminuzione progressiva delle risorse pubbliche;

- le decrescenti risorse è preferibile che siano destinate ad ampliare e migliorare i servizi a cittadini ed imprese piuttosto che "bruciate" per mantenere lo status quo;

- se venisse a mancare a molti comuni il supporto consulenziale (diretto o surrettizio) da parte degli uffici provinciali competenti, molti di questi uffici/servizi ora in precario equilibrio, precipiterebbero in un piccolo caos;

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Porto 2025.
Cefalù

Considerazioni e proposte intorno all'intervento sulla Finanziaria di Michele Nardelli

di Giuliano Gabrielli

Settant'anni.

Per settant'anni ho visto l'acqua scorrere sotto il ponte di San Lorenzo, sempre da monte verso valle. Capirai che avrei tanti esempi da presentarti a commento e sostegno della tua relazione sulla Finanziaria 2013.  Esempi, non contrapposizioni, perché nel leggere mi sono accorto di condividere ciò che hai detto.

Perché scriverti allora? Per l'assenso, per offrire degli esempi? Hai già tutto. Desidero invece offrirti un piccolo contributo, certamente non esaustivo, che muove da un diverso punto di vista e guarda già all'accelerazione: un'ottica ‘ingegneristica' e un invito all'urgenza e alla necessità di efficacia delle prossime scelte e delle attività.

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La grazia del vostro cuore...
Fiori di campo

A mezzogiorno di sabato 22 dicembre, nella bella sala del Falconetto a Palazzo Geremia nel cuore di Trento, Emiliano Bertoldi e Samuela Michilini si sono sposati. Ad officiare la cerimonia, una persona che con i matrimoni non ha mai avuto molta dimestichezza, né quelli degli altri (era la mia prima volta), né con il proprio visto che la mia convivenza con Gabriella prosegue felicemente da trentaquattro anni.

Eh sì, a sposare Emiliano e Samuela c'ero proprio io, emozionato quanto gli amici che qualche mese fa hanno chiesto che a dir loro la celebre frase di rito fossi proprio io. E così nelle ore precedenti alla loro unione civile ho messo a soqquadro la mia biblioteca per cercare le parole giuste per accompagnare un atto altrimenti ridotto alla semplice lettura degli articoli di legge.

 

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Il valore del passato è davanti a noi
Pane e acqua
di Ugo Morelli

(18 dicembre 2012) Viviamo in un mondo globale, dove i mondi locali rifiutano tenacemente la sottomissione. Non possono però fare a meno di giocarsi le condizioni dell'appartenenza. I mondi locali come il nostro dispongono di un passato che si può usare. Quell'uso conosce almeno due possibilità.

Da una siamo diffusamente invasi. Si può comprenderlo. È quella che celebra il passato, lo tratta con rituali contemplativi e lo ingessa fino a farne un fossile da museo. Lo usa e ne abusa fino a consumarlo in litanie ripetute, in immagini consunte, buone per appagare le aspettative di piccoli brividi da parte di code di turisti malinconici. Dall'altra possibilità di uso del passato mostriamo di tenerci lontani. Essa richiede responsabilità e passione. La disposizione a rispondere e quella a desiderare e a impegarsi, allo stesso tempo.

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