«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"
(20 marzo 2013) Approvato l'ordine del giorno presentato dai consiglieri Bombarda, Nardelli e Zeni sul DDL 335 "Modificazioni della legge provinciale sulle foreste e sulla protezione della natura e della legge urbanistica provinciale" presentato dalla Giunta Provinciale sul Parco del Lagorai
Nell'ordine del giorno si impegna a mettere a disposizione dei Comuni e delle Comunità di Valle dell'area dei Lagorai, così come fatto in analoghe iniziative già considerate dalla legge provinciale n. 11/2007 e/o successivamente attivate, risorse umane, organizzative ed economiche finalizzate a favorire la costituzione di una "rete di riserve".
(19 marzo 2013) Una question time sulle iniziative del Trentino per la ricostruzione della Città della scienza è stata presentata stamane in Consiglio Provinciale da Michele Nardelli (vedi allegato) con l'obiettivo di essere parte della grande rete di solidarietà che si è messa in moto dopo il rogo di stampo camorristico che ha portato alla distruzione di questo luogo di rinascita del capoluogo campano.
Ne abbiamo parlato in occasione della winter school "Mafie senza conifni" con la giovane assessore comunale di Napoli Alessandra Clemente che era a Trento proprio nei giorni successivi al rogo della Città della Scienza.
Nel suo intervento il presidente Alberto Pacher ha affermato che "nelle ore immediatamente successive all'incendio doloso che ha distrutto la Città della Scienza di Napoli si è avviata, in maniera del tutto trasversale, a livello nazionale un percorso di mobilitazione da parte di diverse istituzioni. Io ho già avuto occasione di sottolineare, anche in contesto nazionale, di quanto sia importante che della ricostruzione della Città della Scienza si possano far carico non soltanto le istituzioni direttamente interessate, dunque la Regione Campania piuttosto che il Comune di Napoli con un sostegno, magari, del Ministero, ma ci possa essere una vera mobilitazione nazionale, una sorta di mobilitazione di protezione civile contro la criminalità organizzata.
Di questo - ha proseguito Pacher - ho avuto modo di parlare anche con il Presidente Errani della Conferenza delle Regioni e mi pare che ci sia una buona attenzione e disponibilità su questo. Quindi sono certo che già nei prossimi incontri della Conferenza delle Regioni si parlerà di questo e si attiveranno dei percorsi proprio per testimoniare, da parte delle diverse Regioni, la propria vicinanza e il fatto di volerci essere, sapendo che quello non è un evento che riguarda una città o una regione, ma un evento che riguarda il nostro Paese, perché dà il segno di una criminalità organizzata che ha voluto dare un messaggio forte anche dal punto di vista simbolico. Bisogna quindi reagire anche con una mobilitazione che abbia anche una valenza simbolica, appunto, di un Paese che riesce a far sistema su questa vicenda.
Aboud è un suggestivo villaggio palestinese, non molto lontano da Ramallah. Un'area archeologica di grande valore, fra centinaia di ulivi millenari. Proprio ad Aboud si è realizzata una piccola cantina, affinché l'antichissima tradizione locale di produzione vitivinicola possa rivivere e dare lavoro e futuro alla comunità locale.
Il progetto s'intitola "Vino di Cana", la cornice è rappresentata dal Protocollo d'intesa che nel 2011 la Provincia Autonoma di Trento ha siglato con l'Autorità Nazionale Palestinese sull'agricoltura e lo sviluppo rurale. Protocollo che sarà al centro dei colloqui con i ministri dell'agricoltura e del lavoro e che in questi mesi ha trovato concretezza nel rapporto tecnico e scientifico che ha visto coinvolti la Fondazione Mach e la Scuola agraria di Hebron, negli impianti viticoli sperimentali e nella realizzazone della piccola cantina di Aboud.
di Raniero La Valle
Un papa che si fa chiamare Francesco suscita prima di tutto un moto d'incredulità: no, non è possibile che sia un Francesco. Infatti nessun papa prima si era fatto chiamare così, e ciò perché a partire da quando era ancora in vita Francesco d'Assisi, Francesco e il papa hanno rappresentato due archetipi, due figure diverse dell'essere cristiano. Da quando il papa, a partire dalla "rivoluzione papale" dell'XI secolo, è stato costruito dalla tradizione romana come sostituto di Dio e supremo signore terreno, a cui dovesse essere "sottomessa ogni umana creatura", nessun successore di Pietro avrebbe potuto osare chiamarsi Francesco.
di Ugo Morelli
Come vi sentireste se, attraversando il deserto con una limitata scorta d'acqua, la vostra guida, per ottenere il vostro consenso e per compiacervi, vi proponesse di soddisfare la voglia che avete di lavarvi, usando l'acqua a volontà per fare docce rinfrescanti? La nostra condizione riguardo al paesaggio, all'ambiente e al territorio non è neppure quella dei viandanti del deserto. Loro hanno l'aspettativa di trovare prima o poi un'oasi; noi no.
Dobbiamo tesosizzare e valorizzare senza distruggerli i patrimoni che abbiamo, fonti della nostra storia, della nostra vivibilità, della nostra identità e della nostra economia. Ci sarebbe da chiedersi allora come mai spuntano qua e là pifferai magici che propongono nuove forme di cementificazione, naturalmente aggettivate come "sostenibili", utilizzando un po' sciacallescamente la crisi come pretesto per ricominciare la grande abbuffata. A chi si comporta così, ci chiediamo, verrà mai in mente che le imprese che si occupano di edilizia potrebbero riconvertirsi e rinnovarsi, occupandosi finalmente di valorizzazione e ripristino dei patrimoni civili, industriali e viari che esse stesse hanno costruito nei modi tradizionali e superati?
(29 marzo 2013) L'abbiamo intitolato "Come in giostra volar...". Sì, abbiamo preso in prestito le tue parole, caro Enzo, con cui descrivevi la Milano deli anni '50 con una sensibilità straordinaria e che ancora ci emoziona. Sabato prossimo, l'evento conclusivo del percorso sul limite sarà anche il modo per ringraziarti.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=Fd9-VfAecxU
Ohé! Sun chì
Vegni gio con la piena
Vegni gio chi a milan
Chi a milan
Mi ghavevi du an forse tri
Unan apena
Ohé! Sun chi
Ma quan sunt arrivà chi
mi el terun
tegnì su comun fagot dal papà
contrapes na valis de cartun
poeu hu vist i ca. Tanti ca a ses pian
i fiulit giugà
tacà dre di tram. Sui respingent
dent per dent hu vurùsalta su cuon lur
e dai respingent come in giostra
mi hu vist vular via la gent
lera un grand sciopà
lera un grann scapà de cà, de niul, de felicità
ohé! Sun chi
vegnì gio con la piena
vegnì gio com un falchet chi a Luret
si el su lè un rebelot, na città de far rid
lè un casot
ma anche in sci, la me pias anche in sci
lè perché sta cità ghe lu denter in di occ
de quan seri un fiulin.
E lho vista dal tram. Tacà sul respingent
Come in giostra volar
Prori in sci ve la vori cantà
Ohé! Sun chì!
Lè chi!