«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
(5 marzo 2011) Come possiamo non essere semplici spettatori rispetto alla straordinaria portata degli avvenimenti che attraversano in queste ore il Mediterraneo?
Una piccola ma possibile risposta è rappresentata dalla proposta di legge sui Corpi civili di pace presentata venerdì scorso dai consiglieri Mattia Civico (primo firmatario) e Michele Nardelli (presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani), da Alberto Capannini e Fabrizio Bettini (Operazione Colomba) e da Raffaele Crocco (Ass. 46° parallelo). S'intitola "Misure di supporto a progetti e attività finalizzate a sostenere l'intervento civile in contesti di conflitto".
I Corpi civili di pace come risposta alla militarizzazione del conflitto.
(4 marzo 2011) Il direttore de L'Adige parla di fallimento dell'integrazione. Un gruppo di cittadini trentini, autoctoni e non, gli rispondono.
di Adel Jabbar, Erica Mondini, Bruna Travaglia, Aicha Mesrar, Renzo Bee, Dario Andreas, Maria Cecilia Campillo, Silvana Cecconi, Selma Costa, Tafa Dieng, Annalisa Michelotti, Irene Suarez Borda, Daniela Amelia Sogno
L'editoriale di Pierangelo Giovanetti su l'Adige del 13 febbraio trattava un tema importante che merita, secondo noi, di essere ripreso e approfondito. Il direttore del giornale partiva dall'assunto che i modelli di integrazione degli immigrati in Europa (multiculturalismo e assimilazionismo) sono falliti e quindi necessita un nuovo approccio.
(1 marzo 2011) Si possono tracciare dei parallelismi tra gli straordinari eventi che in queste settimane stanno coinvolgendo molti Paesi del mondo arabo e il 1989 nell'Est Europa? La questione è aperta al dibattito ma certo rappresenta un'occasione per pensare al Mediterraneo che abbiamo in comune. Un commento della direttrice di OBC Luisa Chiodi
"L'89 arabo", "Cade il muro del Maghreb" sono solo due dei tanti titoli di giornale che in questi giorni hanno tracciato un parallelismo mediaticamente efficace tra l'89 dell'Europa dell'est e il 2011 arabo. Analogie ce ne sono, come è ovvio che ci siano alcune differenze significative e che dalla comparazione tra le due esperienze possano emergere alcuni spunti interessanti. (...)
(2 marzo 2011) A proposito di catastrofe umanitaria e di invasioni barbariche, una bella testimonianza dell'amico Ezio Pilati che scrive da Tunisi.
*... a ogni incrocio, all'entrata di ogni paese- grande o piccolo-, controlli con tanto di STOP e transenne e tante, tantissime "divise". Quello che sconcerta è che i controlli non sono rivolti all'osservanza delle giuste regole di circolazione, sono "verifiche" rivolte in particolar modo ai "locali", che consci della "discrezionalità" degli agenti (polizia) si devono "adeguare" ai loro, a volte estenuanti, tempi di verifica e se uno ha fretta e lascia perdere le proprie ragioni, senza il rischio certo di doversi sottoporre a ulteriori e più approfonditi controlli, basta un volontario-codificato-piccolo contributo e il tutto si risolve...
(21 luglio 2013) Il 24 luglio 2012 ci lasciava Alberto Tridente, fraterno amico e compagno di tanta parte del Novecento, come scrisse nella dedica della sua autobiografia che mi donò in occasione del nostro ultimo incontro. In questi giorni Alberto viene ricordato in Messico e avrei dovuto anch'io essere lì. Purtroppo non ce l'ho fatta ma almeno ho trovato il tempo per scrivere un ricordo di Alberto che ho inviato agli amici di quello straordinario paese e che vorrei condividere con tutti voi.
Sabato 26 febbraio, ore 17.00, Piazza Pasi a Trento.
Di fronte alle richieste di istanze democratiche che vengono dai paesi che si affacciano sulla sponda meridionale del Mediterraneo e davanti alla sanguinosa repressione in corso in Libia, il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, invita tutta la cittadinanza a portare il proprio messaggio di vicinanza alle popolazioni, testimoniando la propria assunzione di responsabilità attraverso una candela accesa, la cui fiamma illumini le finestre e i balconi di tutte le case.