«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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Più soli. Ciao Alberto, cittadino del mondo.
Alberto Tridente

(25 luglio 2012) Oggi ci siamo svegliati tutti un po' più soli. Non perché questo mondo va alla deriva, la Terra ha molte risorse e troverà anche questa volta il modo per uscirne, cambiando. Ma perché un uomo come Alberto Tridente da ieri sera non è più con noi.

Se il concetto di "cittadino del mondo" esprime un modo di essere che sentiamo nostro, nel caso di Alberto si può dire che lui era proprio così, un cittadino del mondo. Alberto ha vissuto in sintonia con i cambiamenti, con le pagine più belle, con la lotta per il riscatto degli ultimi, ma anche con le sconfitte e le tragedie, che hanno attraversato il Novecento, con lo sguardo attento di chi sa guardare alle cose della vita con dolcezza, curiosità e tenacia.

Perché Alberto amava la vita, perché era un costruttore instancabile di relazioni, perché ci ha insegnato a leggere il mondo e a comprenderne la bellezza. Insieme abbiamo attraversato, come mi scrivevi nella dedica sul tuo ultimo libro, tanta parte del Novecento. In questo lungo cammino, caro Alberto, sei stato davvero un maestro per tutti noi.

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Corpi civili di pace
Desmond Tutu e Nelson Mandela

(5 marzo 2011) Come possiamo non essere semplici spettatori rispetto alla straordinaria portata degli avvenimenti che attraversano in queste ore il Mediterraneo?

Una piccola ma possibile risposta è rappresentata dalla proposta di legge sui Corpi civili di pace presentata venerdì scorso dai consiglieri Mattia Civico (primo firmatario) e Michele Nardelli (presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani), da Alberto Capannini e Fabrizio Bettini (Operazione Colomba) e da Raffaele Crocco (Ass. 46° parallelo). S'intitola "Misure di supporto a progetti e attività finalizzate a sostenere l'intervento civile in contesti di conflitto".

I Corpi civili di pace come risposta alla militarizzazione del conflitto.

Il testo del Disegno di Legge

Quale modello di convivenza?
La biblioteca dei Francescani nell\'incontro con il custode del Santo Sepolcro

(4 marzo 2011) Il direttore de L'Adige parla di fallimento dell'integrazione. Un gruppo di cittadini trentini, autoctoni e non, gli rispondono.

di Adel Jabbar, Erica Mondini, Bruna Travaglia, Aicha Mesrar, Renzo Bee, Dario Andreas, Maria Cecilia Campillo, Silvana Cecconi, Selma Costa, Tafa Dieng, Annalisa Michelotti, Irene Suarez Borda, Daniela Amelia Sogno

L'editoriale di Pierangelo Giovanetti su l'Adige del 13 febbraio trattava un tema importante che merita, secondo noi, di essere ripreso e approfondito. Il direttore del giornale partiva dall'assunto che i modelli di integrazione degli immigrati in Europa (multiculturalismo e assimilazionismo) sono falliti e quindi necessita un nuovo approccio.

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L'89 senza l'Europa. Il contagio democratico nel mondo arabo
la bimba e il muro

(1 marzo 2011) Si possono tracciare dei parallelismi tra gli straordinari eventi che in queste settimane stanno coinvolgendo molti Paesi del mondo arabo e il 1989 nell'Est Europa? La questione è aperta al dibattito ma certo rappresenta un'occasione per pensare al Mediterraneo che abbiamo in comune. Un commento della direttrice di OBC Luisa Chiodi

"L'89 arabo", "Cade il muro del Maghreb" sono solo due dei tanti titoli di giornale che in questi giorni hanno tracciato un parallelismo mediaticamente efficace tra l'89 dell'Europa dell'est e il 2011 arabo. Analogie ce ne sono, come è ovvio che ci siano alcune differenze significative e che dalla comparazione tra le due esperienze possano emergere alcuni spunti interessanti. (...)

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Impressioni sul *prima e il **dopo
Tunisi

(2 marzo 2011) A proposito di catastrofe umanitaria e di invasioni barbariche, una bella testimonianza dell'amico Ezio Pilati che scrive da Tunisi.

*... a ogni incrocio, all'entrata di ogni paese- grande o piccolo-, controlli con tanto di STOP e transenne e tante, tantissime "divise". Quello che sconcerta è che i controlli non sono rivolti all'osservanza delle giuste regole di circolazione, sono "verifiche" rivolte in particolar modo ai "locali", che consci della "discrezionalità" degli agenti (polizia) si devono "adeguare" ai loro, a volte estenuanti, tempi di verifica e se uno ha fretta e lascia perdere le proprie ragioni, senza il rischio certo di doversi sottoporre a ulteriori e più approfonditi controlli, basta un volontario-codificato-piccolo contributo e il tutto si risolve...

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Le triangolazioni di armi fra Italia e Libia
traffico d\'armi
(25 febbraio 2011) "Nel 2009 l'Italia ha triangolato attraverso Malta al regime del Colonnello Gheddafi oltre 79 milioni di euro di armi leggere ad uso militare che alcune fonti dicono della ditta Beretta. E' anche con queste armi che l'esercito di Gheddafi sta sparando sulla popolazione". Questa la denuncia documentata dalla Rete Italiana per il Disarmo e dalla Tavola della Pace che chiedono al governo Berlusconi di rispondere urgentemente in merito. Si tratta di armi che - come ha confermato direttamente a Rete Disarmo un funzionario del Ministero degli Esteri di Malta sono "di provenienza italiana, e non hanno mai toccato il suolo maltese". (www.unimondo.org)

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Un uomo, il suo tempo. In ricordo dell'amico Alberto Tridente ad un anno dalla scomparsa
Alberto Tridente

(21 luglio 2013) Il 24 luglio 2012 ci lasciava Alberto Tridente, fraterno amico e compagno di tanta parte del Novecento, come scrisse nella dedica della sua autobiografia che mi donò in occasione del nostro ultimo incontro. In questi giorni Alberto viene ricordato in Messico e avrei dovuto anch'io essere lì. Purtroppo non ce l'ho fatta ma almeno ho trovato il tempo per scrivere un ricordo di Alberto che ho inviato agli amici di quello straordinario paese e che vorrei condividere con tutti voi.

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