«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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Pace e dignità per il Mediterraneo
Trento, 26 febbraio 2011. Al Commissariato del Governo

(26 febbraio 2011) Quello che trovate in allegato è il documento - appello che sabato sera abbiamo consegnato al Commissario del Governo per la Provincia autonoma di Trento. Esprime il pensiero del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e delle associazioni che hanno promosso la manifestazione a favore della democrazia e della dignità in Libia e nei paesi arabi.

il testo del documento appello

Italia primo fornitore europeo di armi alla Libia
mostra d\'armamenti

di Giorgio Beretta (Unimondo)

(23 febbraio 2011) L'Italia non solo è uno dei principali partner commerciali della Libia, ma è il maggiore esportatore europeo di armamenti al regime di Gheddafi. I Rapporti dell'Unione europea sulle esportazioni di materiali e sistemi militari certificano che nel biennio 2008-2009 l'Italia ha autorizzato alle proprie ditte l'invio di armamenti alla Libia per oltre 205 milioni di euro che ricoprono più di un terzo (il 34,5%) di tutte le autorizzazioni rilasciate dall'UE (circa 595 milioni di euro). Tra gli altri paesi europei che nel recente biennio hanno dato il via libera all'esportazione di armi agli apparati militari di Gheddafi, figurano la Francia (143 milioni di euro), la piccola Malta (quasi 80 milioni di euro), la Germania (57 milioni), il Regno Unito (53 milioni) e il Portogallo (21 milioni). (...)

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Il destino nelle proprie mani. In ricordo di Guido Pollice
Guido Pollice (con i giornali sottobraccio) in una manifestazione con Massimo Gorla, Emilio Molinari e altri

(23 gigno 2023) E' una generazione che ha avuto il destino nelle proprie mani quella che un po' per volta se ne va. Ed ogni volta è un pezzo della nostra storia, della mia storia, che inesorabilmente finisce nel precario archivio personale e della quale si avrà – nello scorrere del tempo – una ancor più precaria memoria collettiva. Non solo perché si è vissuto fin troppo al presente e nel turbinio di cambiamenti che non sedimentavano il passato, ma anche perché la cultura del limite non ci è appartenuta, così da aver concepito le nostre esistenze dando tutto, come se le stagioni non scorressero anche per noi. Un delirio, generoso nel suo svolgersi ma – lo si deve riconoscere – anche irresponsabile, perché se non ne rimane traccia quella storia non riusciremo a portarla in dono. Per farne tesoro e, se non altro, per evitare che si ripetano gli stessi errori.

Ho conosciuto Guido Pollice negli anni '70, in quel decennio che forse più di ogni altro, nonostante le tracce di piombo che ne hanno sporcato il suo epilogo, ha cambiato in profondità la vita delle persone e il mondo intorno a loro. Non furono solo le grandi riforme (esito, vorrei dire, più della radicalità che dei riformismi) di cui abbiamo beneficiato e delle quali, malgrado tutto quel che è accaduto in seguito, ancora beneficiamo. In quel contesto il cambiamento fu travolgente, entrando più o meno consapevolmente in ogni segmento del nostro quotidiano e della società.

C'era l'astrattezza dell'assalto al cielo ma anche la concretezza dei conflitti sociali: le famiglie non furono più le stesse, i rapporti fra le persone conobbero una rivoluzione che non aveva precedenti. E' difficile persino immaginare come si viveva nelle case dove la violenza era taciuta, dove mancavano i servizi più elementari, dove la radio era un privilegio. Mi vengono in mente le straordinarie immagini della Milano di Enzo Jannacci raccontate in un testo come “Ti te se no” (https://youtu.be/eS2gvssnspI), quella Milano che negli anni Sessanta accolse anche quel giovane di belle speranze che veniva dal Mezzogiorno e che per tutta la vita lo accompagnò nell'impegno politico e istituzionale.

 

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Una legge per "le" famiglie
Botero, Pic nic

(24 febbraio 2011) Quello che segue è l'intervento della consigliera provinciale Sara Ferrari nel dibattito in aula sulla nuova legge a sostegno delle famiglie. In allegato anche la relazione del consigliere Mattia Civico, primo firmatario del DDL del PD del Trentino poi unificato.

Questa legge che si chiama "Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità", non è una legge sulla famiglia, ma per le famiglie. Questa legge sarà un pilastro di questa legislatura, ci farà fare un salto in avanti, ci proietta nell'Europa più avanzata, con questa legge possiamo fare scuola rispetto al Paese, tanto che già il marchio "Family" viene esportato nel resto d'Italia secondo convenzione col governo nazionale. Questa legge avvicina la politica alla gente: si stanziano 16 milioni di euro per realizzare interventi concreti, che vogliono soddisfare problemi oggettivi e reali. Questa è una legge che ci aiuta anche economicamente a favorire la natalità, sostenendo i progetti di genitorialità delle famiglie, con strumenti di supporto che consentano alle madri di non perdere il proprio lavoro. Perché sappiamo ormai da tante statistiche che più c'è lavoro e più si fanno figli.

La relazione di Mattia Civico

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Sollevazioni arabe
Paul Klee
(21 febbraio 2011) Una radicale rottura con decenni di stagnazione che rischiava di diventare un aspetto peculiare delle società arabe. Le proteste, l'insurrezione, la sollevazione e la rivoluzione che stanno attraversando l'intera area araba, dalla Mauritania fino allo Yemen, evidenziano il desidero di una primavera, di rinascimento, delle popolazioni e la volontà di riscatto. Quali saranno le conseguenze di queste sollevazioni? Adel Jabbar ne parta su www.politicaresponsabile.it come direttore responsabile nei prossimi quindici giorni.

Vetta d'Europa
Vetta d\'Europa

(28 febbraio 2011) Un documento dell'Anpi dell'Alto Adige, dell'Anpi del Trentino, del Centro pace di Bolzano e del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani sulla proposta di cambiare il nome alla "Vetta d'Italia"

Seguiamo con preoccupata attenzione il nuovo impegno, casualmente unitario tra le istituzioni per costruire una soluzione condivisa all'annosa questione dei toponimi di montagna o altrove in Provincia di Bolzano. Vorremmo che ponesse rimedio, almeno in parte, alla volontà sopraffattrice della dannosa dottrina del fascista Tolomei.

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Le prove ci sono
13 febbraio, Trento
(15 febbraio 2011) La competenza territoriale per il procedimento a carico del premier è il Tribunale di Milano e non quello dei Ministri: è questa la decisione del GIP Cristina Di Censo con la quale ha rinviato a giudizio il prossimo 6 aprile Silvio Berlusconi, con l'accusa di concussione e prostituzione minorile. Le motivazioni sono le seguenti: "Fatti a carico del premier dimostrati dalle cose". "Il premier ha abusato della sua qualità e non della funzione di Presidente del Consiglio".