«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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Bosnia: segnali di (fine?) tempesta
il ponte di Mostar

di Christophe Solioz e Wolfgang Petritsch 

L'ennesima crisi a quindici anni da Dayton. I nazionalismi destabilizzano lo Stato, mentre la comunità internazionale sembra impotente e confusa. La Bosnia cerca la propria via per entrare nell'UE tra tante difficoltà e ferite ancora aperte. Un interessante commento dal sito http://www.balcanicaucaso.org/

(18 maggio 2011) Una quindicina d'anni dopo la firma degli Accordi di Dayton, il 14 dicembre 1995 a Parigi, la Bosnia resta invischiata in quel che rimane di una transizione post-bellica interminabile. Le crisi hanno il gusto amaro del "già visto", scandiscono il ritmo della vita quotidiana dei suoi cittadini (dis)illusi. Ogni volta si prevede il peggio, il sollievo che segue è dunque grande quanto illusorio.

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Una fase cruciale per l'autonomia
l\'autonomia in murales a Piedicastello
(18 aprile 2011) Si è svolto stamane a Trento, in sala Aurora, l'incontro fra i componenti trentini della Commissione dei Dodici e il Consiglio Provinciale. In allegato la relazione sulla attività della Commissione dei Dodici e alcune valutazioni politiche sui lavori sin qui svolti dal suo ultimo insediamento di Roberto Pinter.

La relazione di Roberto Pinter

I confini della libertà economica
Stanlio e Ollio
(21 aprile 2011) Presentazione ufficiale a Milano della sesta edizione del Festival dell'Economia, l'evento che ogni anno per quattro giorni attira a Trento economisti, operatori dell'informazione, studiosi, statistici, imprenditori e personalità pubbliche di rilievo nazionale e internazionale. Il programma dell'edizione 2011, dedicata a "I confini della libertà economica" e in calendario dal 2 al 5 giugno è stato presentato ai giornalisti in anteprima dai rappresentanti degli enti promotori.

Il programma provvisorio

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Un giovane bello e solare, come i tanti protagonisti della primavera araba
Matite per la Palestina
di Ali Rashid

(19 aprile 2011) Oltre una certa soglia è ostico, persino ingrato, trasformare il dolore in parole. Un dolore accompagnato dalla rabbia e lo sgomento che non sai in quale direzione urlare.

Tutte le guerre sono sporche, quella sulla Palestina in modo particolare. Non ci sono state zone proibite o limiti invalicabili. Fiumi di parole e lacrime per descrivere la sofferenza e invocare aiuto, un oceano di menzogne che attirano altre menzogne per giustificare i crimini e perpetuarli. Mani e anime sporche di sangue rendono arduo il restare umani.

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In ricordo di Jul
Juliano Mer

di Paola Ghiglione

... Mi sembrò che quel ragazzo di quarant'anni guardasse il mondo, in particolare il suo mondo martoriato, conservando una sorta di purezza infantile, ostinandosi a cercare e a difendere il bello, il buono e il giusto in un mare di orrori e di violenza...

(9 aprile 2011) Ricordo tutto di quel giorno, il sole, la stazione di Haifa, le verdure allineate lungo il bordo della strada, la polvere che quasi rendeva insensibili i palmi delle mani, la ragazza bionda che nell'auto accanto a me stendeva le braccia per arrivare al volante, per niente infastidita dal pancione tondo, mentre il suo uomo, dal sedile posteriore, mi raccontava storie di dolore e di speranza con la sua bella voce di attore.

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Gaza. Sventolano le bandiere tricolori italiane
Vittorio Arrigoni

(16 aprile 2011) Oggi sabato alle ore 17.00 presso il Centro di formazione alla solidarietà internazionale a Trento (Via San Marco 1), in occasione della conferenza "Intrecci di pace" ci sarà un momento di ricordo di Vittorio Arrigoni

di Fabio Pipinato 

Quando ho saputo della morte di Vittorio Arrigoni s'è riaperta in me una ferita. Andare o restare. Nel '94, quando in Rwanda crollava tutto, io me ne andai. Non ebbi la forza di restare. Vittorio, invece, a Gaza, rimase. Fu l'unico italiano. Gli altri, come ci racconta Pax Christi, obbedirono all'ultimatum dei militari al valico di Heretz che ordinavano di uscire dalla Striscia. Vittorio disobbedì. Questa era la sua vita: disobbedire, rimanere e raccontare.

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Un ponte per Lampedusa
Sbarco immigrati a Lampedusa
Le associazioni trentine per l'Africa. Insieme per la democrazia e i diritti: ACAV, Arci, AVI Trentino, Consorzio Associazioni Mozambico; Centro Formazione Solidarietà Internazionale, Centro Missionario Diocesano, Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani; LIMEn, Nadir Onlus, Pastorale delle Migrazioni, Water for life, Scuola di preparazione sociale, Trentino Solidale, Unimondo

"Sentiamo che non possiamo stare a guardare, vogliamo offrire idee, valori. Non ci basta più fare un lavoro, anche meritevole all'interno di ogni associazione o nel proprio ambito professionale: dobbiamo entrare in campo, collaborando e rivedendo insieme le modalità operative e di intervento per adeguarle al cambiamento dell'Africa."

Così le associazioni trentine firmatarie dell'iniziativa "Le associazioni trentine per l'Africa. Insieme per la democrazia e i diritti" il 4 marzo scorso all'aiuola della pace in Piazza Fiera a Trento invitavano la cittadinanza a non stare a guardare di fronte ai fatti che stanno scuotendo il Nord Africa.

Diverse le iniziative proposte da allora e molte altre in cantiere. Vogliamo continuare a puntare l'attenzione attraverso l'iniziativa sostenuta dall'Associazione di Promozione Sociale "L.I.M.En-Oltre i Confini" e l'associazione di assistenza ai rifugiati "Centro Astalli - Trento" che promuovono una missione sull'isola di Lampedusa con lo scopo di creare rete e raccogliere maggiori informazioni sulla difficile situazione creatasi in seguito ai massicci arrivi di migranti provenienti dal Nord Africa negli ultimi mesi.

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