"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Cultura

Il progetto Lazarus
La copertina del libro di Hemon

Aleksandar Hemon

Il progetto Lazarus

Einaudi, 2010

 

In ogni luogo, fuori posto

di Michele Nardelli

Era lì, su uno scaffale. Attendeva che trovassi il tempo per prenderlo fra le mani. Ogni libro è per me un oggetto animato, che chiede rispetto, che cambia nel tempo perché diversi sono i tuoi occhi, che si arricchisce dei tuoi appunti e diviene - ben oltre l'acquisto in libreria, dettato in questo caso dal richiamo balcanico - qualcosa di tuo. Quando ancora questa relazione non è cominciata, rimane lì, in attesa di appartenere a qualcuno. Poi accade che in un locale pubblico della mia città, venga fuori il nome di Aleksandar Hemon come possibile testimone di un incrocio di sensibilità, fra vecchie migrazioni austroungariche e moderni sguardi balcanici. E allora quel libro inizia la sua nuova vita.

Itaca ti ha dato il bel viaggio
Il viaggio

(27 ottobre 2013) In queste ore di attesa, nelle quali ti scorrono nella mente tante cose ed il senso del proprio agire prima di ogni altra, il mio fratellino Carlo mi invia queste parole di Kavafis. Entrano nel cuore e non posso non farne tesoro... 

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.                                                 

Il miraggio della libertà
La copertina

Charles King

Il miraggio della libertà

Storia del Caucaso

Einaudi, 2014

 

«...sarà mai possibile pensare al Caucaso come parte dell'Europa? Concepire l'Europa come un luogo che non si fermi al fiume Oder e neppure al Bosforo, è diventato possibile allorché l'Europa si è ridisegnata come insieme di valori, smettendo di vedersi come insieme di confini ben definiti...»

 

«Montagne maestose e valli impervie che per oltre mille chilometri fanno da barriera tra le immense steppe asiatiche e gli aridi altipiani dell'Anatolia  e dell'Iran, là dove si incontrano Europa, Russia e Oriente. Una terra di struggente bellezza e di quotidiana barbarie, che unisce in un inestricabile groviglio  etnie, cultre e lingue diverse, tra Georgia, Armenia, Azerbajdzan, Cecenia, Ossezia e una miriade di altri piccoli Stati».

 

Vent'anni fa moriva Leo Ferrè, cantò l'amore e l'anarchia
Leo Ferrè con Pepee

Il 14 luglio di vent'anni fa se ne andava il poeta Leo Ferrè. Ci ha lasciato uno straordinario repertorio di poesia e brani (ho nel cuore "Pepee", nella foto con Ferrè), ha musicato ed interpretato come nessun altro i poeti maledetti, ha raccontato con grande sensibilità il suo tempo. Un pensiero e due incanti.

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=leo%20ferr%C3%A8%20col%20tempo&source=web&cd=1&cad=rja&sqi=2&ved=0CC0QtwIwAA&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DeDAejxdu8AU&ei=rUflUfHTBKqN4ATRp4GICw&usg=AFQjCNFNHVBI0yEfkt0opiwelBgJTjyB4g&bvm=bv.48705608,d.bGE

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=5fVPkIn_fGA

A che serve un poeta
Cartolina da Istanbul

Cartolina da Istanbul / Costantinopoli

Nell'ambito del percorso annuale "1914 - 2014. Inchiesta sulla Pace nel secolo degli assassini"

il Forum trentino per la Pace e i Diritti umani presenta

A che serve un poeta
la storia vera di Danièl Varujan
armeno, nato il 20 aprile 1884, ucciso il 26 agosto 1915

Le poesie di Daniel Varujan, poeta barbareamente assassinato nel corso della deportazione del 1915, sono diventate memoria  e simbolo per l'intera comunità armena sparpagliata nel mondo . Perché puoi tentare di eliminare un intero popolo ma basta che resti qualcuno , qualcosa, una parola bene-detta, che da questa può rinascere tutto. 

con Sabrina Simonetto, voce narrante
Daniel Demirci, violino
Federico Magris, violoncello
Pino Angeli, chitarra
Fabio Rossato, fisarmonica

Voce in armeno, Alfred Hemmat Siraky
Suoni, Corrado Ruzza
Luci, Mattia Bonanome
Testo e regia, Paolo Domenico Malvinni

Inizio spettacolo ore 19.30

Filìa
Filìa

Consiglio della Provincia Autonoma di Trento

Presentazione di FILÌA

Libro d'Arte di PAOLA GROTT

In ricordo dell'amica Adriana Castellani, partigiana e giornalista


Introduce e coordina Antonella Carlin
Alla chitarra Stefano Cattoni
Intervengono: Micaela Bertoldi e Mario Cossali
Con un contributo di Marcello Farina


 

Tra sogni, pedate e speranze
Danubio, l\'Europa s\'incontra

Con Mauro ho condiviso vent'anni di impegno nell'Europa di mezzo. Non un impegno fra gli altri, ma qualcosa di profondo, che ha coinvolto le nostre vite, nelle passioni come nelle scelte professionali. Insieme abbiamo dato vita ad esperienze importanti che a loro volta hanno generato pensieri, percorsi e realtà anche di altissimo profilo come ad esempio l'Osservatorio Balcani Caucaso di cui Mauro Cereghini è stato il primo direttore. Un dialogo che non si è mai interrotto, neanche quando Mauro ha deciso di mettere radici nel Tirolo profondo. Ora, a conclusione, di questa esperienza e nel proporre queste riflessioni, vorrei ringraziare Mauro. Il suo punto di vsta è sempre uno stimolo per tutti noi.

Il mio saluto a Trentino con i Balcani

di Mauro Cereghini

Nel lasciare il direttivo dell'Associazione Trentino con i Balcani - erede più recente del cammino avviato quasi vent'anni fa dalle varie esperienze di cooperazione con Prijedor, Kraljevo e Peja/Pec, a cui in forme diverse ho partecipato - mi viene da fare un piccolo bilancio di questo impegno. Necessariamente soggettivo, ad esempio perché sbilanciato sulle vicende kossovare dove più ho operato, e dunque parziale. Ma che volutamente metto su carta e faccio circolare nella speranza contribuisca, insieme a molti altri, a fare da memoria storica di un'esperienza, comunque la si voglia vedere, unica e importante per il Trentino e per le comunità dei Balcani con cui ci siamo rapportati.