"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Consiglio della Provincia Autonoma di Trento
Presentazione di FILÌA
Libro d'Arte di PAOLA GROTT
In ricordo dell'amica Adriana Castellani, partigiana e giornalista
Con Mauro ho condiviso vent'anni di impegno nell'Europa di mezzo. Non un impegno fra gli altri, ma qualcosa di profondo, che ha coinvolto le nostre vite, nelle passioni come nelle scelte professionali. Insieme abbiamo dato vita ad esperienze importanti che a loro volta hanno generato pensieri, percorsi e realtà anche di altissimo profilo come ad esempio l'Osservatorio Balcani Caucaso di cui Mauro Cereghini è stato il primo direttore. Un dialogo che non si è mai interrotto, neanche quando Mauro ha deciso di mettere radici nel Tirolo profondo. Ora, a conclusione, di questa esperienza e nel proporre queste riflessioni, vorrei ringraziare Mauro. Il suo punto di vsta è sempre uno stimolo per tutti noi.
Il mio saluto a Trentino con i Balcani
di Mauro Cereghini
Nel lasciare il direttivo dell'Associazione Trentino con i Balcani - erede più recente del cammino avviato quasi vent'anni fa dalle varie esperienze di cooperazione con Prijedor, Kraljevo e Peja/Pec, a cui in forme diverse ho partecipato - mi viene da fare un piccolo bilancio di questo impegno. Necessariamente soggettivo, ad esempio perché sbilanciato sulle vicende kossovare dove più ho operato, e dunque parziale. Ma che volutamente metto su carta e faccio circolare nella speranza contribuisca, insieme a molti altri, a fare da memoria storica di un'esperienza, comunque la si voglia vedere, unica e importante per il Trentino e per le comunità dei Balcani con cui ci siamo rapportati.
di Mario Cossali
Nel 1915 l'élite armena di Costantinopoli fu arrestata e deportata nel deserto; era l'inizio dell'eccidio degli armeni. Tra questi c'era Daniel Varujan, considerato unanimamente il più grande esponente del rinascimento armeno (1908-15). Verujan fu ucciso a colpi di pugnale il 28 agosto 1915, a 31 anni. Era nel bel mezzo della composizione di una delle sue più belle opere, "Il canto del pane", e stava progettando il suo successivo lavoro "Il canto del vino". Per una di quelle strane coincidenze, quando fu ucciso aveva in tasca il testo del Canto del pane.
Serata di presentazione del libro "Trento nelle guerre d'Europa e d'Italia nella seconda metà del XV secolo. L'origine dei lanzichenecchi". Sarà presente l'autore Francesco Prezzi, in dialogo con Michele Nardelli, consigliere provinciale PD del Trentino.
Festa del Borgo di San Martino
Via San Martino, Trento
17 e 18 maggio 2013
Biblioteca comunale e quartiere di San Martino, Trento
«Quando si parla degli esseri umani, non ha alcun senso invocare una "normalità naturale". Si dovrebbe lasciare stare la "natura" ed evitare di tirarla in ballo ogni volta che qualcosa disturba. Si dovrebbe piuttosto prendere atto del fatto che i gay sono come tutti gli altri e che, come chiunque, hanno voglia di fondare una famiglia. Indipendentemente dalla propria appartenenza politica o dal proprio credo religioso, continuare a negare la loro esistenza come individui e come famiglie è assurdo, non concedere loro gli stessi diritti è ingiusto, permettere che alcuni si sentano autorizzati a insultarli è criminale»...
«Gli adulti dovrebbero decostruire gli stereotipi di genere, insegnare ai bambini che ci sono tanti modi diversi per diventare uomini o donne e spiegare che l'orientamento
sessuale non dipende dal sesso. Magari aiutati anche da una legge contro l'omofobia e la transfobia che permetta di dire in modo chiaro da che parte deve stare la vergogna:
non ci si deve vergognare di quello che si è, quando non si corrisponde alle norme sociali, ma di quello che si dice o che si fa nel momento in cui ci si permette di stigmatizzare una persona solo perché diversa da noi»
Michela Marzano
Il violino di Andrea Ferroni renderà omaggio a
Boris Pahor
testimone della tragedia dell'olocausto e coscienza critica del Novecento, massimo scrittore vivente in lingua slovena.
Saluto del Sindaco Alessandro Andreatta
Nell'incontro con alcune classi di studenti, Boris Pahor sarà coinvolto in una conversazione sulla sua vita, dialogando con Nadia Scappini e Micaela Bertoldi.
La cittadinanza è cordialmente invitata