"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Presentazione del libro "Trento nelle guerre d'Europa e d'Italia nella seconda metà del XV secolo. L'origine del lanzichenecchi"
di Francesco Prezzi
Introduzione di Michele Nardelli
Sarà presente Rudi Patauner, illustratore
Presentazione del libro di Danilo Kiš e Alexandar Tišma (Editore ADV Advertising Company, 2012)
Intervengono
- Fabrizio Rasera, presidente dell'Accademia Roveretana degli Agiati
- Dževad Karahasan, scrittore, Sarajevo
- Goran Levi, presidente della comunità ebraica di Novi Sad
- Piero Del Giudice, giornalista
- Luisa Chiodi, direttrice di OBC
- Michele Nardelli, presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani
Modera
Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino
Il libro si regge sulla narrazione di due testimoni d’eccezione. Sarebbero diventati i maggiori scrittori dei Balcani, comprimari dei grandi del Novecento europeo, Danilo Kiš e Alexandar Tišma. Nel gennaio 1942 hanno 6 anni il primo e 17 il secondo: «Ero a Novi Sad durante la “razzia”. Tenevo, insieme a mio padre e mia madre, le mani in alto davanti ad una pattuglia di soldati ungheresi che ci urlavano in faccia di armi nascoste nella casa. Era il tempo della guerra, tempo dell’assurdo, dell’odio, della manipolazione» dice Tišma in una intervista della fine anni Novanta.
Nell'ambito della manifestazione "Bekim Fehmiu, dalla Jugoslavia a Hollywood, il viaggio dell'Ulisse venuto dai Balcani mercoledì 21 novembre si tiene l'incontro
Il volto di Ulisse, metafora del limite.
"Serata dedicata a Bekim Fehmiu"
Con Vinicio Capossela, Giuseppe Colangelo e Michele Nardelli
Inaugurazione della 21 Rassegna Internazionale di Satira e Umorismo: La lentezza. Promossa dallo Studio d'arte Andromeda di Trento
Sabato 17 novembre 2012
Ore 16.30 premiazione presso la Sala Rosa della Regione
Ore 18.30 Inaugurazione presso la Sala di Rappresentanza
Mostra aperta dal 17 al 30 novembre 2012. Orario lun/sab 10.30/19.30. Domenica chiuso.
Enrico Franco presenta l'ultimo romanzo di Vittorio Borelli (Silvy edizioni).
Bucarest,1999. Stefana viene caricata su un'auto e rinchiusa in un ripostiglio. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito, nessuno è intervenuto, "in omaggio a un cinismo metropolitano nato e cresciuto a Ovest e subito assimilato anche a Est, probabilmente". Stefana ha dodici anni ed è orfana di un giornalista di guerra americano e di una sociologa rumena impegnata nell'industria del volontariato internazionale.
Inizia così, con un colpo di scena, il romanzo-thriller di Vittorio Borelli, giornalista e scrittore con una ricca esperienza professionale che lo ha visto - tra l'altro - condirettore del Mondo e fondatore e direttore della rivista di geopolitica east. Proprio in questo ultimo lavoro si riverbera tutta la sua sensibilità di giornalista impegnato che ha visto e vissuto in prima persona i grandi cambiamenti a cavallo tra il Ventesimo e il Ventunesimo secolo. Borelli, con il linguaggio crudo, ironico e a tratti spigoloso che gli appartiene, mescola con abilità generi letterari, situazioni ed emozioni. Tra flash back, rimandi e salti temporali, si dipana la trama di questo romanzo dove non esistono certezze, dove "tutto è possibile". È il mondo post ideologico, post comunista, dell'Europa centro-orientale alla fine del secondo millennio, un mondo emotivo, smarrito in se stesso e insieme assetato di nuovi valori; un mondo contraddittorio, inquieto, dove convivono lecito e illecito, paure esistenziali e aneliti di sicurezza...
La ginestra. O il fiore del deserto. Spettacolo teatrale
Regia Michela Embrìaco - Voce Narrante: Michela Embrìaco - Voce Narrante: Tommaso Lonardi - Musica dal vivo: Corrado Bungaro - Fotografie e Flipbook: Pierluigi Cattani Faggion
"E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce".
Nel lavoro teatrale di Multiversoteatro, il testo della lirica è interpretato nella sua integrità da Michela Embrìaco e Tommaso Lonardi. La voce e il corpo degli attori si fanno strumenti e lavorano insieme alla musica di Corrado Bungaro e alle immagini di Pierluigi Cattani Faggion, in una partitura unica multidimensionale dove il ritmo lega la lirica leopardiana alla musica e al flipbook fotografico realizzato sull'autostrada A4. I temi del rapporto uomo-natura e del limite sono riportati in chiave simbolica nella
contemporaneità, dove il genere umano, con la tecnologia e l'industria, cerca di costruire una specie di natura 2.0, apparentemente più controllabile e meno pericolosa della natura originaria, ma nella quale vive altrettanto precariamente e che è in grado di compromettere la vita dei singoli, delle comunità e, talvolta, della natura stessa.
(4 gennaio 2015) Se ne è andato nei giorni scorsi all'età di settant'anni Ulrich Beck, uno dei principali pensatori del nostro tempo. Un piccolo omaggio attraverso la segnalazione di questo libro nella mia biblioteca.
Ulrich Beck
Potere e contropotere nell'età globale
Editori Laterza, 2010
«... Noi europei facciamo come se esistessero ancora la Germania, l'Italia, i Paesi Bassi, il Portogallo, ecc. E invece non ci sono più da un pezzo, poiché quelle riserve di potere che sono gli Stati nazionali chiusi in se stessi e le unità nazionali delimitate l'una rispetto all'altra sono diventate irreali al più tardi con l'introduzione dell'euro. Nella misura in cui c'è l'Europa nonesistono più la Germania, la Francia, l'Italia, ecc. (anche se questi paesi continuano a governare nelle teste delle persone e nei libri illustrati degli scrittori di storia), poiché non ci sono più le frontiere, le competenze e gli spazi di esperienza esclusivi sui cui si fondava questo mondo di Stati nazionali. Ma se tutto ciòè passato, se il nostro pensiero, le nostre azioni e le nostre ricerche si muovono all'interno di categorie-zombie, quale mondo si sta formando o si è già formato?...»