"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Cultura

E' iniziato il viaggio di Politica è responsabilità
paul klee

www.politicaresponsabile.it 

(21 marzo 2010) Da lunedì 15 marzo 2010 ha preso il via un viaggio del tutto inedito. Nessun nuovo progetto politico, non so più contarli, ma un dono verso la politica. I primi commenti, tutti molto positivi. E, ancora più importante, si avvia il dibattito sulla tesi di Marco Brunazzo "Democrazia senza qualità".

Un forum permanente alla cui direzione si alterneranno ogni quindici giorni persone molto diverse fra loro ma accomunate dal desiderio di indagare le parole e metter alla prova le categorie interpretative, provando a costruire un nuovo abbecedario.

Lo faranno attraverso una tesi che verrà proposta ai lettori che, a loro volta, potranno contribuire con le loro osservazioni e i loro spunti a riscrivere lo spunto iniziale. Un'idea, lo sguardo rivolto ad un mondo sempre più interdipendente, un itinerario, un indice: ogni anno 26 suggestioni attraverso le quali leggere il nostro tempo.

Insieme a tante altre cose, che scopriremo cammin facendo.

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Come finirà?
Come finirà, copertina
Jacques Attali
Come finirà?
L'ultima chance del debito pubblico
Fazi Editore, 2010

«Se la questione del debito pubblico non diventa una delle sfide chiave, o la sfida principale delle prossime elezioni politiche, sarà inevitabile una crisi di proporzioni enormi. L'Italia è pronta a raccogliere questa sfida?»

Jergović, l'apolide
copertina freelander

di Azra Nuhefendić

(29 marzo 2010) Incontro con Miljenko Jergović, in Italia per la presentazione del suo ultimo libro "Freelander". Teoria e prassi di uno scrittore apolide, tra Sarajevo e Zagabria. La ricerca di risposte come strategia di sopravvivenza, il sentimento del passato.

Dal sito http://www.balcanicaucaso.org/

Politica è responsabilità. A marzo si parte
logo

Un incontro piacevole, serio ma anche pieno di ironia, fra persone che talvolta non si sono mai parlate, storie e generazioni diverse (ti ho conosciuto quando ero un bambino ha detto ad un certo punto Massimiliano a Mario). Ma la cosa che forse più stupiva era il sentire comune, quel bisogno di uno sguardo politico che la politica organizzata fatica ad avere.

Un giro di parole essenziale, durato meno di un'ora, allo scopo di mettere a fuoco quel che una telefonata aveva lasciato in sospeso, seguito da un brindisi augurale. E' stato questo il primo incontro di "Politica è responsabilità", più che un'associazione un luogo virtuale di confronto e di discussione dove provare a ricostruire l'abbecedario di una politica riconciliata con il pensiero.

Delle oltre quaranta persone che hanno già dato la propria disponibilità ad esserci in questo percorso, direttori responsabili per quindici giorni e poi vedremo, nella storica sala della Sosat a Trento ce n'erano una ventina. Ciascuno, dei presenti come degli assenti, indicherà a stretto giro di posta una o due parole che intendono mettere al centro della propria tesi. Costruiremo così, insieme, l'indice ragionato ovvero la trama di una riflessione che spazierà dall'esperienza al pensiero.

Le parole, il blog, gli incontri sul territorio, la presa diretta di quel che di interessante c'è in giro, un luogo della formazione... iniziamo a marzo. Staremo a vedere. Intanto è già qualcosa che qualcuno ci pensi.

 

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Perché affonda Venezia
Sarajevo, inverno 2004

di Abdulah Sidran

Guardo il cielo sopra Venezia. Niente è cambiato negli ultimi sette miliardi di anni. Lassù, c'è Dio. E' lui che ha creato l'Universo, nell'universo sette miliardi di mondi, in ogni mondo un'infinità di popoli, una molteplicità di lingue, e una sola, una sola Venezia per uno.

I popoli li ha fatti diversi, sussurrando alle loro orecchie: "adesso conoscetevi fra voi". Una miriade di lingue gli ha dato, per fargliele imparare, perché attraverso le lingue si conoscessero, gli uni dagli altri, e tutti, in questo modo, diventassero più ricchi, e migliori. E ha dato Venezia come ha dato gli uccelli e i pesci, perché gli uomini e i popoli credano in Lui, meravigliandosi delle opere Sue.

Guarda il cielo sopra Venezia. Lassù è dappertutto, c'è Dio. Uno. Che ha creato l'Universo, sette miliardi di mondi nell'Universo, in ogni mondo molte lingue e popoli, e una sola Venezia per uno. E un piccolo popolo ha fatto, in uno dei mondi, su un territorio che chiamano Europa, nella tribù degli Slavi del Sud. E' qui il Confine.

La Bosnia. La Bosnia. La Bosnia. Si toccano qui, e si combattono, la croce d'Oriente e la croce d'Occidente, nate da una sola Croce. Ma il popolo bosniaco è mite. Per questo è stato toccato dalla mano della terza Fede: in un solo Dio, che non è nato, né ha generato, ed è Signore dei mondi, e sovrano del Giorno del Giudizio.

Guardo il cielo sopra Venezia. I Signori della terra hanno deciso che il popolo bosniaco non c'è. Venezia affonda. L'Europa affonda. Affonda la culla, con il bambino che c'è dentro. Affondano i continenti. Affonda la rosa nel vaso di vetro di Murano. Affonda Murano. Affonda la stanza dell'albergo, e anche la Società dei poeti morti(1) affonda. Perché non deve esserci al mondo il popolo bosniaco? Fra i colori - un colore, fra i profumi - un profumo di meno? E perché al mondo non deve esserci - questa Venezia? Fra i prodigi - un prodigio in meno?

Guardo il cielo sopra il mondo terrestre. C'è una stella che, lungo un grande arco, precipita nell'abisso dell'Universo. Come se cadesse - in mezzo al Canal Grande. Il mondo terrestre, tra sette miliardi di mondi Cosmici, vuol restare più povero - di un intero Popolo. Questa è l'intenzione dei Signori della Terra. Nell'Universo, allora, precipita una stella. E' per questo che Venezia affonda. L'Universo sarà più povero - di un intero Mondo. E' questa la volontà del Signore dei Mondi. Questa è la volontà del Sovrano del giorno del Giudizio.

(Venezia/Sarajevo, agosto/settembre 1993)

(1) Dead poets socity (Società dei poeti morti): il film di Peter Weir diffuso in Italia con il titolo L'attimo fuggente.

Dal diario di Elsa Morante
Elsa Morante

"Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

 

AestOvest
dvd multimediale

Nel Giorno del ricordo. "AestOvest. Storia, memoria e attualità di una terra di confine" 

Grazie a testi, audio, video il DVD AestOvest permette di scoprire un confine europeo, la sua storia ed il suo presente

E' un prodotto OBC (Osservatorio Balcani e Caucaso)