"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Editoriali

Primarie. Il mio voto a Bersani... come un'apertura di credito
Inverno

Questo intervento viene pubblicato oggi sul Corriere del Trentino

di Michele Nardelli

(22 novembre 2012) E' questo un passaggio di tempo incerto. La politica dovrebbe aiutare a farci sentire meno soli, ma questo richiede una capacità di lettura e di visione oltre la quotidianità che fatica ad avere. Credo abiti qui la crisi della politica.

Ovviamente c'è anche dell'altro, in ordine ai privilegi e alle modalità di selezione e di formazione della classe dirigente. Ma sbaglieremmo a pensare che una volta tagliati i vitalizi e rottamati gli inamovibili, possa ritornare il sereno.  Occorre saper imparare da un Novecento che ancora non abbiamo saputo elaborare e ri-scoprire la bellezza del passare la mano, per evitare che il nostro linguaggio sia quello dello sfasciacarrozze.

Per questo sostengo Bersani, con la fiducia che ci aiuti ad oltrepassare questa tormentata fase, prevalendo nelle primarie di domenica prossima ma immaginando che questa possa essere la condizione per l'affermazione del centrosinistra nelle elezioni politiche della prossima primavera.

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Valdastico, costosa e inutile
La fine della Valdastico

(23 novembre 2012) "Solo l'onorevole Fugatti può derivare una 'ventata di ottimismo' da una farsa. Non potrei definire altrimenti infatti l'approvazione, da parte della V.I.A./V.A.S. nazionale, di una nuova, costosa e inutile autostrada, la Valdastico Nord".

Questa la dichiarazione del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai in seguito alle affermazioni dell'onorevole Fugatti che ha dato notizia dell'approvazione, da parte del Ministero all'ambiente, della Valutazione di impatto ambientale del progetto Valdastico Nord.

"Ciò - dice ancora Dellai - in un momento nel quale tutti dicono che le Alpi devono essere rispettate, che il traffico pesante di lunga percorrenza deve essere messo su ferrovia, e non sarà neppure tanto facile trovare i soldi per realizzare il potenziamento della ferrovia del Brennero del quale si parla da decine di anni.

Consola solamente il fatto che oramai soltanto gli ingenui o gli interessati dimostrano di non capire che tutto questo non è finalizzato a costruire veramente questa ennesima opera inutile, ma piuttosto a garantire in extremis la proroga della concessione autostradale Brescia-Padova in capo alla attuale società Serenissima."

Cara Europa. Israele, Palestina e molto altro...
Palestina

di Federico Zappini


Cara Europa,
so che guardi anche tu con apprensione alle notizie che arrivano da Gaza, Tel Aviv e Gerusalemme. So che tendi l'orecchio e in cuor tuo speri che non siano fondate le voci di un imminente attacco di terra dell'esercito israeliano. Non servirebbe il verificarsi di questa eventualità per essere preoccupati, non servirebbe altro sangue per rendere la situazione insopportabile. Principessa Europa, stiamo parlando delle terre nelle quali la mitologia greca pone le tue origini. Territori magici, territori fertili, territori traditi che non si possono che amare. Stiamo parlando delle tua casa e di una parte importante della tua storia.

Grazie Agostino, per il tuo sorriso pieno di gioia e di vita
Agostino Catalano

Nella notte fra venerdì e sabato se ne è andato Agostino Catalano. Ho pensato a lungo se scrivere un mio testo di saluto ad Agostino, ma i nostri sguardi si sono incrociati troppo poco in questi anni per esprimere parole che non siano di circostanza. Così ho scelto di riprendere il bel testo che Simone Casalini gli ha dedicato oggi sul Corriere del Trentino.

di Simone Casalini

(17 novembre 2012) Agostino ci ha giocato un altro dei suoi tiri mancini. Si è lasciato andare tra le braccia di una dama bianca, e chissà a quale ironica considerazione sarà ricorso quando ha compreso che il viaggio era remoto, senza meta. Noi rimaniamo sulla banchina della vita ad aspettare, a ricordare. Un po' attoniti perché il distacco è sempre angoscioso. Ma in fondo sereni. La testimonianza che Agostino ci ha lasciato va in direzione opposta ai plumbei stati d'animo, era la capacità di risolvere con un'alzata di spalle il più grande dei problemi. L'arte dello scivolamento, non per eludere la vita ma per canzonarla.

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La vittoria di Obama in un paese profondamente diviso
Barack Obama

di Michele Nardelli

(8 novembre 2012) Quattro anni fa abbiamo gioito di fronte all'elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti d'America. Al di là della condivisione o meno del programma del presidente, la sua elezione rappresentava in sé un fattore di straordinaria novità e non solo sul piano simbolico.

Oltre ad essere il primo presidente USA a portare sulla pelle la tragedia della schiavitù, Obama ha introdotto una forte discontinuità nell'uso della guerra come strumento di affermazione degli interessi  americani nel mondo, facendo uscire il suo paese dalla devastante logica dello scontro di civiltà, confermata dall'uscita di scena in Iraq e dalla strategia di uscita dall'Afghanistan. Ha poi affermato sul piano della politica interna un'attenzione non certo scontata verso i settori più deboli della popolazione (in particolare con la riforma sanitaria) e nella difesa del lavoro industriale. Ha sostenuto l'affermarsi dei diritti civili, confermato dall'esito referendario di queste ore. Ha cercato di affrontare la crisi finanziaria provando (pur senza riuscirci) a mettere qualche regola su Wall Street e sulla proliferazione abnorme dei titoli derivati. Anche sul piano della lotta al terrorismo Obama ha dimostrato come sia stata largamente più efficace una politica di intelligence che la fallimentare strategia dei bombardamenti del suo predecessore.

L'Ulisse venuto dai Balcani
Bekim Fehmiu e Irene Papas

Questo articolo appare oggi come editoriale sul quotidiano "L'Adige" in occasione dell'evento dedicato a Bekim Fehmiu, l'Ulisse venuto dai Balcani 

di Michele Nardelli

(28 ottobre 2012) Sapevamo di esplorare un territorio immenso. Quando abbiamo scelto il tema del "limite" per il nostro indagare sulla pace avevamo consapevolezza che non avremmo scavato solo sulla questione - peraltro centrale - della limitatezza delle risorse all'origine delle guerre moderne. Il "limite" riguarda i nostri modelli di sviluppo, i consumi e gli stili di vita, le barriere che ci siamo dati nel diritto di circolazione delle persone (i confini), l'esplorazione dei territori della ricerca e dell'eticamente lecito, le nostre vite di corsa...

Un appello per il governo del Trentino
Fiori

(3 novembre 2012) Il quotidiano "Il Trentino" dà ieri l'anticipazione di un appello sul futuro del centrosinistra autonomista al quale stiamo lavorando. Ovviamente non c'è alcun segreto da mantenere, anche se avrei preferito che questa notizia uscisse dai diretti interessati piuttosto che per sentito dire. Ma ormai non si può tenere nulla di riservato, non so se per questa disdicevole abitudine di far bella figura con i giornalisti o se per cercare di far terra bruciata.

Sì, in alcune persone di diverse o di nessuna appartenenza, trasversali al centrosinistra autonomista, stiamo lavorando ad un appello affinché tutti i soggetti politici e i possibili candidati facciano un passo indietro e per far sì che la proposta della coalizione per il "dopo Dellai" esca dal confronto più ampio possibile e non dalle prove di forze di qualcuno. Aggiungo solo una cosa. Non sarà solo una proposta di metodo, ma proverà ad indicare anche un profilo politico culturale per il Trentino del futuro, rivendicando la diversità di questa terra ma anche indicando quel cambio di paradigma che i nuovi scenari ci richiedono.

Non aggiungo altro. Perché questa proposta non è di qualcuno in particolare, ma di tutte le persone (e saranno molte) che vorranno farla propria.

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