"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

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EULEX: lo scandalo corruzione

 

Lo scandalo EULEX che sta scuotendo l'Unione europea e il Kosovo ha colpito al cuore la credibilità della più grande missione estera dell'Unione.

 

di Violeta Hyseni Kelmendi, corrispondente da Pristina di Osservatotio Balcani Caucaso

(6 novembre 2014) L’escalation di accuse di corruzione che ha coinvolto ufficiali di primo livello della missione EULEX in Kosovo ha mobilitato le nuove strutture dell’Unione europea nel tentativo di salvare la credibilità della sua più grande missione all’estero. Sotto pressione sin dal primo giorno del suo insediamento come Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Federica Mogherini ha promesso la nomina di un esperto legale indipendente per le necessarie indagini. “La questione è tra le priorità della mia agenda. Intendo nominare con urgenza un esperto legale riconosciuto ed indipendente per valutare lo stato di implementazione della missione rivolgendo un'attenzione particolare alla accuse di corruzione”, ha dichiarato Mogherini.

 

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Calabroni, alluvioni, principio di Daniel Bernoulli e Matteo Renzi
Il Sole e la Terra

di Francesco Prezzi

(19 novembre 2014) Sarebbe troppo facile polemizzare sulle convergenze che si stanno avendo in questi giorni tra Matteo Renzi, il non comico Beppe Grillo, il non imprenditore Berlusconi e l’imprenditoria pitocca. Che la politica di Matteo Renzi sia avviata ormai verso la crisi è un dato inconfutabile perché non riuscirà a risolvere nessuno dei problemi in cui l’Italia si trova (burocrazia, mancati investimenti in nuove produzioni, mafia, dissesto idrogeologico, corruzione, ecc.). Certo, si possono vincere le elezioni trovando dei nemici interni: questa tattica è vecchia come il mondo, ma quando non si ha alcuna cultura minimamente scientifica si andrà verso la catastrofe. Quando si confonde l’Economia con Tecnica bancaria e ci si affida ai Sorbonagri, ai Sorbonicoli o ai Bocconicoli... il risultato è prevedibile, ormai quasi scontato.

 

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'a ggente
Eduardo

(31 ottobre 2014) Chi ama Napoli, non può non amare Eduardo De Filippo, il grande maestro del quale oggi ricorre il trentennale della morte. Per parte mia lo voglio ricordare con una poesia del 1949, che ci dice molto del suo sguardo curioso e ironico sul mondo.

 

'a ggente

 

'a ggente ca me vede mmiez' 'a via
me guarda nfaccia e ride. Ride e passa.
Le vene ammente na cummedia mia,
se ricorda ch'è comica, e se spassa.



Redite pe' cient'anne! Sulamente,
v' 'o vvoglio dì pe' scrupolo 'e cuscienza:
io scrivo 'e fatte comiche d' 'a ggente...
E a ridere, truvate cunvenienza?



...Nun credo

Catalogna, un referendum senza garanzie democratiche
Manifestazione indipendentista in Catalogna

 

di Steven Forti

(23 ottobre 2014) Dalla grande manifestazione della Diada, che lo scorso 11 settembre ha invaso pacificamente le strade di Barcellona, è passato poco più di un mese. Un mese intenso in cui molte cose sono successe. O almeno questa è stata l’apparenza. In realtà, se guardiamo il tutto da una certa distanza, ben poco è cambiato: il fondo della questione rimane lo stesso. E anche le posizioni di quelli che sono ormai, dichiaratamente e pubblicamente, i due “avversari”, il governo regionale catalano guidato da Artur Mas e il governo spagnolo guidato da Mariano Rajoy, non sono cambiate affatto.

Da Edimburgo a Barcellona

Il 18 settembre si è votato in Scozia. Un referendum con una domanda secca – “La Scozia dovrebbe essere un Paese indipendente?” –, concordato con largo anticipo con il governo di Londra e convocato dallo stesso Cameron, in cui il no all’indipendenza ha vinto con il 55,3%. Pare che abbia pesato il voto delle persone maggiori di 65 anni e le offerte dell’ultimo minuto del governo di Londra di una maggiore autonomia per la Scozia. Il dibattito è stato acceso, ma in un certo qual senso esemplare. Come le decisioni del giorno dopo: Salmond si è dimesso ed è stato sostituito alla guida dello Scottish National Party dalla sua stretta collaboratrice, Nicola Sturgeon, mentre il governo di Londra ha aperto delle trattative con il governo di Edimburgo per ampliare l’autonomia scozzese. Come dice l’antico refrain, “chi vivrà, vedrà”.

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L’altra metà della piazza
Barcellona

 

di Federico Zappini

(15 novembre 2014) Oggi sarà inaugurata la “nuova” Piazza Dante e – al netto delle lungaggini e dell’impossibilità di un giudizio definitivo prima di viverla davvero – si tratta di una buona notizia. Sono passati diversi anni da quando partecipai (con molti altri) alla serata di presentazione del progetto comunale, portando la richiesta - forse brusca nella forma, ma certamente appassionata e sincera – che si tenesse in considerazione oltre alla dimensione architettonica e spaziale anche quella sociale. L’altra metà della piazza. Certo la riqualificazione dei vialetti, la bonifica del lago, lo sfoltimento delle piante, la destinazione a gelateria della bellissima Palazzina Liberty; ma come non interrogarsi sull’efficacia di tali interventi se poco più in là – appena oltre i limiti temporanei del cantiere - incrociamo fenomeni di marginalità grave sempre più marcati, percepiti e spesso mal sopportati.

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Sei idee a costo zero per cambiare il paese
Salone del gusto 2014

Dal 23 al 27 ottobre si è svolta a Torino una nuova edizione del Salone internazionale del Gusto - Terra Madre. Quello che segue è l'intervento di Carlo Petrini.

 

di Carlo Petrini

 

(6 novembre 2014) In tanti anni abbiamo visto cambiare il focus del mondo sull’alimentare italiano che prima era su Cibus, che mostrava la potenza di un’industria alimentare prepotente. Ma che è cambiata, anche grazie a noi, e ora le nostre industrie del cibo possono andare nel mondo senza paura di fare brutte figure sul fronte etico, ne hanno guadagnano di prestigio. Con Slow Food, Salone e Terra Madre è cambiato tutto: basta pensare allo spazio del cibo in tv, al fatto che non c’è Comune che non sia orgoglioso di una cipolla, di un peperoncino, di un prodotto che è simbolo di identità, diventa mito. E non si costruisce nessuna forza senza il mito; e il mito, a volte, è anche un prodotto semplice in cui comunità intere vedono il lavoro dei loro padri, il valore di un territorio, e creano il mito che dà forza all’economia. Ha fatto bene il Salone del Gusto a trasformarsi, dal 1996, in modo internazionale: senza essere sciovinisti, accogliendo e mostrando tutte le comunità del cibo del pianeta abbiamo portato il mondo a Torino.

E io vorrei che Expo 2015 a Milano fosse un po’ anche questo: se “se la canta e se la suona” sulla potenza dell’Italia, non va bene. Serve più umiltà: l’Italia accolga il mondo, e non per i suoi prodotti, ma per i suoi contenuti, perché o questa Expo, nei pochi mesi che mancano, si costruisce una vera anima che ancora non ha, o altrimenti avremmo sì i capannoni a posto, ma non riusciremo a passare alla storia.

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Una deriva inarrestabile
Mart

Le dimissioni di Cristiana Collu nell'editoriale di Ugo Morelli sul Corriere del Trentino del 18 novembre scorso.

 

di Ugo Morelli

 

(18 novembre 2014) “Non c’è da vergognarsi ad essere pazzi, semmai c’è da vergognarsi a fingere che vada tutto bene”. Così Sara Benincasa qualche giorno fa su Internazionale. L’annuncio delle dimissioni di Cristiana Collu da Direttrice del Mart è solo l’ultimo evento di un progressivo e costante degrado che prosegue in Trentino.

In pochi mesi si sta verificando un vero e proprio processo di decomposizione di un intero modello di governo e del disegno che lo aveva concepito e sostenuto. Parlando con le persone si avverte che i più sensibili e responsabili mostrano una forte preoccupazione. Vi è poi chi cerca di vedere se per caso qualcosa non cambi nella capacità di visione e di governo.

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