"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

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Questo voto ha aperto un ciclo politico nuovo
Campo forito

Il Corriere del Trentino del 28 maggio riporta un'interessante intervista a Lorenzo Dellai sul voto di domenica scorsa. L'idea di un luogo comune di progettazione politica del centrosinistra autonomista. Forse, piano piano...

di Tristano Scarpetta

«Questo voto ha aperto un ciclo politico nuovo». A Lorenzo Dellai non sfuggono gli aspetti contingenti che hanno catalizzato lo straordinario successo elettorale del Pd, ma non si ferma a quelli. Domenica è stato infranto un tabù: molti elettori che in passato non avrebbero mai votato a «sinistra» hanno votato Pd. Un dato che, secondo l'ex governatore, potrebbe diventare in parte «strutturale». Di qui la proposta: dare vita a «un'associazione politica che crei il campo comune in cui democratici, popolari e autonomisti possano andare oltre la coalizione tra partiti».

Onorevole, che valutazione dà del voto di domenica in Trentino? «Molto positiva, per due motivi. Per l'elezione di Dorfmann, la cui candidatura è stata un ponte tra il Pd, cui la Svp si era collegata facendo una chiara scelta di campo, e il Ppe. Ma anche per il grande divario, maggiore che nel resto d'Italia, tra la principale forza europeista, il Pd, e gli antieuropeisti, M5s in testa».

Anche molti elettori del suo partito, l'Upt, hanno votato Pd. «So bene che è andata così. Lo hanno fatto alla luce del sole, senza farsene un problema. Hanno visto nel Pd la diga all'avanzata del populismo, dello sfascio».

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Comune di Arco, vince nettamente il centrosinistra autonomista
Immagine suggestiva di Arco
(10 marzo 2014) I dati parlano chiaro. Con il 68,98% Alessandro Betta è il nuovo sindaco di Arco. Il PD risulta il partito più votato con una percentuale di poco superiore al 20%, seguito dal PATT che ottiene il 19,93% e Civica per Betta che supera il 15%. Di poco inferiore al 10% l'UpT.

Andrea Ravagni, espressione di due liste civiche di ispirazione ambientalista, risulta il secondo candidato sindaco come preferenze. La lista del centrodestra ottiene poco più dell'8% (alle elezioni politiche del 2013 aveva quasi il doppio dei voti) e risultato analogo per il Movimento 5 Stelle che un anno fa prese addirittura il 26% dei voti. Dinamiche interessanti... Perdita secca della Lega che non ottiene nemmeno un eletto.

http://www.regione.trentino-a-adige.it/Moduli/1345_1297_Arco%20risultato%20finale.pdf

Nutrire il pianeta? La “Carta di Milano” e il cambio di paradigma che non c'è
Insostenibilità

 

di Michele Nardelli

(29 aprile 2015) L'apertura di Expo 2015 ha avuto ieri una prima anticipazione con la presentazione della “Carta di Milano”, l'atto politico più importante dell'esposizione mondiale dedicata al diritto al cibo. Ho letto attentamente la “Carta” e la sensazione che ho provato è contraddittoria, analoga a quella che ho avuto a suo tempo di fronte agli Obiettivi di sviluppo del Millenium1 elaborato dalle Nazioni Unite.

Forse le carte dei diritti internazionali sono un po' sempre così, risultato di mediazioni e compromessi fra punti di vista e interessi differenti. Indicazioni, non certo principi esigibili di un diritto internazionale che c'è solo sulla carta. Ed anche questo dovrebbe diventare oggetto di riflessione se pensiamo alla distanza profonda fra quanto viene declamato e la realtà.

La Carta di Milano

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Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani: il nuovo presidente è Massimiliano Pilati
Il nuovo Consiglio per la pace e i diritti umani

(3 aprile 2014) E' Massimiliano Pilati - del Movimento Nonviolento del Trentino - il nuovo Presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani. L'ha eletto oggi pomeriggio - con 44 voti su 57 - la nuova Assemblea dell'organismo, riunita per la prima volta dal Presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, in un'affollata Sala Rosa a palazzo della Regione. E' bastato dunque un solo scrutinio per centrare la maggioranza assoluta necessaria: 3 voti sono stati espressi per la Vicepresidente uscente Erica Mondini (Pace per Gerusalemme), 2 per Aboulcheir Breigheche (Comunità islamica), 1 per Fabio Pipinato (Atas) e per Daniela Fait (Gruppo immigrazione salute). Pilati ha 41 anni, è dottore in agraria e lavora per l'Associazione agriturismo trentino. E' responsabile provinciale del Movimento Non Violento e fa parte del relativo consiglio nazionale.

Prima del voto Pilati si è presentato alla sala, ha spiegato di avere lavorato per due legislature nel Forum con soddisfazione. Ha citato Aldo Capitini, poi Michele Nardelli quando ha detto - al termine del proprio mandato di presidente - che "la cultura della pace viene considerata dalle nostre stesse istituzioni una tematica ancora del tutto marginale". Pilati ha immaginato che si possa lavorare guardando non solo al mondo ma anche alla società trentina, e ha auspicato che il Forum possa produrre proposte e suggerimenti alle istituzioni.

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Abbasso l'austerità, viva l'austerità...
Marghera

di Federico Zappini

(9 marzo 2014) Da tempo mi ripropongo di scrivere dell'austerità. Negli ultimi mesi non c'è programma politico che non contenga - ancor più oggi in vista delle prossime elezioni europee - almeno uno slogan "CONTRO L'AUSTERITY". Mi rendo conto che si tratta di una parola scivolosa, e che dall'inizio della grande crisi del 2008 è stata associata a una serie di iniziative economiche a livello europeo e mondiale tutt'altro che popolari e ben volute, tra le quali le più tristemente famose quelle messe in campo in Grecia ad opera della Troika. Lacrime e sangue si diceva un tempo, ma forse questa espressione non è sufficiente per descrivere ciò che lascia dietro di sè la serie di tagli lineari previsti per sistemare i conti nelle casse greche, da tempo in profondo rosso. Basta leggere i dati riportati dal The Lancet rispetto alla situazione sanitaria del paese per rendersene conto. 

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Il nuovo governo Renzi
Azzardo

Questa la lista dei ministri, con e senza portafoglio, annunciata dal premier Matteo Renzi, che ha sciolto la riserva accettando l’incarico di formare il nuovo governo:

Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - GRAZIANO DELRIO;

Ministro dell’Interno - ANGELINO ALFANO;

Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali - GIULIANO POLETTI;

Ministro dell’Istruzione - STEFANIA GIANNINI;

Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti - MAURIZIO LUPI;

 Ministro dell’Economia - PIER CARLO PADOAN;

Ministro della Salute - BEATRICE LORENZIN;

Ministro delle Politiche Agricole - MAURIZIO MARTINA;

Ministro della Difesa - ROBERTA PINOTTI;

Ministro degli Affari regionali - MARIA CARMELA LANZETTA;

Ministro per i Beni culturali e per il Turismo - DARIO FRANCESCHINI;

Ministro della Giustizia - ANDREA ORLANDO;

Ministro degli Esteri - FEDERICA MOGHERINI;

Ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento - MARIA ELENA BOSCHI;

Ministro per lo Sviluppo Economico - FEDERICA GUIDI;

Ministro dell’Ambiente - GIANLUCA GALLETTI;

Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione MARIANNA MADIA.


 

Siria, il conflitto continua
Siria

di Adel Jabbar

I negoziati di “Ginevra 2” tra il regime siriano di Bashar Al-Assad e una parte dell’opposizione sotto l’egida dell’ONU come previsto sono falliti. I rappresentanti del governo di Al-Assad del resto non avevano intenzione di discutere seriamente la sorte del regime e nemmeno erano disponibili a negoziare una fase di transizione. D’altra parte l’opposizione non poteva affrontare la questione dei gruppi considerati terroristi, come richiesto dalle autorità siriane, anche perché di fatto gli oppositori presenti a Ginevra non esercitano un controllo effettivo sui numerosi gruppi armati presenti sul territorio. Ora la situazione tra i contendenti è in una fase di stallo anche se per alcuni versi sembra che l’esercito stia facendo qualche progresso conquistando alcune aree in mano ai gruppi armati.

molti osservatori cercano di capire quale sarà la prospettiva del conflitto, soprattutto alla luce della decisione degli Stati Uniti e di altri paesi di fornire armi più sofisticate alla guerriglia finanziandole attraverso alcuni paesi del Golfo. 

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