«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"
(agosto 2012) Nei giorni scorsi, all'età di 93 anni, se ne è andata Chavela Vargas, uno dei simboli della canzone e della cultura messicana. In Europa era conosciuta per l'interpretazione musicale nei film di Pedro Almodovar. Per me era la voce che ha accompagnato i miei viaggi in quello straordinario paese.
Morta Chavela Vargas, la sciamana del Messico - Video Repubblica ...
(30 luglio 2012) Chi ritiene che il governo Monti costituisca l'ultima spiaggia per avviare in Italia una stagione costituente, dovrebbe, invece di ripetere "rancio ottimo e abbondante", chiedersi: emergenza e "logica di sistema" debbono necessariamente contraddirsi? Bisogna solo abbrancare risorse dove si può? Esperienza storica e logica avrebbero voluto che si decidessero l'abolizione della Provincia e il passaggio delle sue competenze a città metropolitane e a Regioni.
Non ha alcun senso decretarne la fine in base a criteri essenzialmente quantitativi perché motivi ambientali, territoriali, storici possono rendere una Provincia di 100 mila abitanti meno inutile di una di un milione. E immaginiamoci i mercati che si scateneranno in sede di conversione del decreto! E la sanità? Ma non si trattava di materia di esclusiva competenza delle Regioni? O, almeno, non sarebbe loro sacrosanta responsabilità la definizione delle priorità e l'articolazione della spesa? E prima di giungere a ulteriori e indiscriminati tagli non sarebbe stato logico riferire al pubblico a che punto stava l'applicazione degli standard per le diverse prestazioni, unica cosa sensata dei provvedimenti sul federalismo fiscale?
Per l'emergenza profughi in Siria si sta costituendo un tavolo di lavoro in Trentino. Per informazioni rivolgersi al Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Un incontro è previsto al Forum (Galleria Garbari 12 a Trento), martedì prossimo 31 luglio, alle ore 18.00.
(27 luglio 2012) Mentre continua il sanguinoso conflitto in Siria, almeno 1 milione e mezzo di siriani sono già fuggiti dalle loro case per rifugiarsi in altre città del paese. I combattimenti in corso nella capitale ed ad Aleppo rischiano di peggiorare drammaticamente la situazione. Solo questa settimana hanno varcato il confine con Giordania, Iraq, Libano e Turchia oltre 30 mila persone.
Un ponte per... fa appello all'opinione pubblica italiana affinché non dimentichi questa crisi, partecipando alla raccolta fondi che abbiamo lanciato per sostenere il lavoro svolto con i nostri partner in tre paesi coinvolti nell'emergenza. Parliamo dell'Unione delle Donne Giordane, di Amel in Libano e della Public Aid Organization in Iraq.
I fondi saranno utilizzati per acquistare (in loco) medicinali, per fornire un'assistenza legale e psicologica ai rifugiati e soprattutto per proteggere le donne vittime di violenza, il cui numero è in continua crescita.
Viaggio nel secolo della diaspora armena mediorientale
di Paolo Martino (www.balcanicaucaso.org)
(agosto 2012) Un secolo fa il genocidio armeno sanciva la fine della convivenza turco-armena in Anatolia e affidava al Levante arabo i destini dei sopravvissuti. Aleppo, Damasco, Baghdad e Amman divennero così il grembo della diaspora armena.
Ma è in Libano che si compie il momento di maggiore intesa tra l'esilio armeno e il mondo arabo. A Beirut viene fondata l'università della diaspora, nasce la coscienza e la rivendicazione politica armena, sopravvive e si rinnova il mito del ritorno, si esprime l'anima della più grande comunità armena del Medio Oriente. E' da Beirut che si diffonde la diaspora in Europa, negli Stati Uniti, in Sud America e in Africa.
Paolo Martino è partito da Beirut e attraverso Turchia orientale, Giordania e Siria ha raggiunto Yerevan, capitale della evocata quanto estranea Madre Armenia. Dal Caucaso a Beirut è un reportage che percorre il cordone ombelicale della diaspora attraverso i luoghi della fuga e dell'esilio. Sullo sfondo un Medio Oriente battuto dalla Primavera araba, il più poderoso vento di rinnovamento che abbia mai spirato su quei cieli.
http://www.balcanicaucaso.org/Dossier/Dal-Caucaso-a-Beirut
(31 luglio 2012) La Commissione Europa del Consiglio provinciale ha approvato un documento, che vale come partecipazione dell'assemblea legislativa trentina al processo di consultazione aperto dalla Commissione europea sul testo di revisione delle regole riguardanti gli aiuti di Stato per lo sviluppo rapido di reti a banda larga. Si è fatto riferimento anche alla fresca approvazione in Consiglio provinciale della legge che adotta il software libero in tutte le articolazioni dell'ente Provincia Autonoma. In allegato il documento.
di Ugo Morelli
(anticipazione dal libro di Ugo Morelli, Erba cedra e segreti amori. Il terremoto dentro, in corso di pubblicazione)
(agosto 2012) Come quercia squassata da ponente, violentata in ogni foglia, la terra sobbalzò, scommattuta, poverella, si perse, si squarciò, si aprì, ferita a morte e mostrò i danni irreparabili fatti da intere generazioni di sfruttatori incapaci di sopportarne la bellezza. Come i chichilicanti stavano su le case, in cima alle colline, e nei posti solatii, scelti dalla sapienza antica per viverci la vita propria e quella dei figli, e dei figli dei figli. Sembravano proprio quelle costruzioni che chiamavamo chichilicanti, fatte con le noci sgagnuliate e mondate con cura, per non rompere neppure un pezzo piccolo del frutto, disposte l'una sull'altra, tre alla base più una sopra, appoggiate in verticale, per giocare da bambini a farle cadere con un soffio. Tremendo fu il soffio quando il mondo tremò: niente trovò più pace. Gli uccelli persero il canto. Gli uomini la via. Non fu più lo stesso il mondo intorno a noi, lo perdemmo per sempre e, oggi, sembra il fantasma di quel che era, somigliante appena appena, solo a guardarlo da lontano. Non se ne capisce più niente. Così come non capimmo niente di cos'era un terremoto, ancora più oscure furono le cose che accaddero dopo. Tutto andò in frantumi, come le lastre delle finestre, lastre di terza scelta con gli "occhi" di fusione, che caddero in pezzi alla prima scossa.
La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo
4 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.138 che disponeva la possibilità di privatizzazione dei servizi pubblici da parte degli enti locali, quindi anche il sistema idrico
(21 luglio 2011) La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 4 del decreto-legge 13 agosto 2011, n.138 (''Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo'') convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, sia nel testo originario che in quello risultante dalle successive modificazioni, che disponeva la possibilità di privatizzazione dei servizi pubblici da parte degli enti locali, quindi anche il sistema idrico integrato, su cui pochi mesi prima c'era stato il referendum. Il governo insomma avrebbe cercato di reintrodurre la normativa sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali abrogata dal referendum popolare. A fare ricorso erano state sei regioni: Puglia, Lazio, Marche, Emilia-Romagna, Umbria e Sardegna.
Il Trentino, dal canto suo, aveva messo in campo le prerogative statutarie dell'autonomia per proseguire nella gestione diretta da parte dei comuni (o attraverso società in house interamente pubbliche) mentre prosegue il progetto di scorporo del settore acqua da Dolomiti Energia per la creazione di una società in house per il servizio idrico nei Comuni attualmente serviti da DE.