«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"
"Storie di immigrazione. Appunti di cittadinanza": è il titolo di un percorso che, nel prossimo mese di settembre, verrà realizzato come cornice al nuovo protocollo per "Millevoci".
Il centro interculturale, promosso dodici anni fa dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, PAT, Comune di Trento, Università e Iprase per favorire i processi di accoglienza nel mondo della scuola, oggi si rinnova nei contenuti come nel coinvolgimento di due nuovi soggetti (Centro per la formazione alla Solidarietà internazionale e Cinformi). Indicando nel concetto di cittadinanza la nuova frontiera del proprio agire nell'ambito del sistema scolastico trentino.
Nel ricco programma (vedi allegato) di iniziative previste, il concerto di Gianmaria Testa a Cles nella serata del 29 settembre.
Approvata pochi minuti fa dal Consiglio Provinciale la mozione di adesione alla campagna "Sulla fame non si specula".
(12 settembre 2012) Con soli tre astenuti, il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento ha approvato la mozione (primo firmatario Michele Nardelli) che prevede l'adesione alla campagna internazionale "Sulla fame non si specula". Eppure la fame nel mondo è il primo degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite, ma questo di certo non ferma la finanza internazionale, la quale attraverso prodotti finanziari legati alle materie prime e ai prodotti agricoli, specula sulla fame. Si specula sulla fame (che investe 900 milioni di persone) e sulla malnutrizione (che riguarda almeno il doppio delle persone). Dopo la Regione Lombardia, anche il Trentino si unisce alla richiesta di non fare affari sulle tragedie delle popolazioni, cosa che dovrebbe andare pari passo con politiche di corretto uso delle risorse e di buona cooperazione internazionale.
di Michele Nardelli
Questo articolo è uscito oggi come editoriale del quotidiano L'Adige
(20 settembre 2012) Il Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige - Sud Tirolo ha votato la nuova legge sulle indennità dei consiglieri regionali. Una riduzione significativa dell'indennità lorda, l'abolizione della diaria, un tetto massimo alle spese, un taglio sullo stipendio netto nell'ordine del 10% che a cascata riduce le indennità per la giunta e gli uffici di presidenza, che va ad aggiungersi alla sterilizzazione di ogni aumento automatico già realizzata nel corso di questa legislatura e all'abolizione dei vitalizi operata nel corso della passata legislatura ed entrata in vigore con questo mandato consiliare. Un intervento legislativo atteso, frutto di una difficile mediazione che ha visto convergere tutte le forze politiche. Con questo provvedimento, i consiglieri provinciali e regionali del Trentino Alto Adige - Sud Tirolo avranno a partire dal 2013 le indennità più contenute rispetto ad ogni altra regione italiana, oltre ad essere l'unica Regione ad aver già esecutiva l'abolizione dei vitalizi.
Mi pare oltremodo significativo che ciò avvenga in una Regione dove in capo alle Province Autonome di Trento e Bolzano figurano competenze di autogoverno particolarmente ampie, il che comporta un impegno legislativo e amministrativo ben superiore ad ogni altra istituzione di pari livello sul territorio nazionale.
di Michele Nardelli
(8 settembre 2012) Il Presidente Giorgio Napolitano si incontra con quello austriaco Heinz Fischer nell'anniversario dell'Accordo Degasperi Gruber e in un momento molto particolare della storia dell'autonomia. L'incontro ha in sé un valore evocativo di un passaggio tanto delicato quanto lungimirante nella soluzione del conflitto sudtirolese. A cui corrispondono parole importanti a tutela della specialità.
Ignari della delicatezza della questione e della pesantezza delle loro parole, gli esponenti veneti del centrodestra e della Lega si scagliano contro l'accordo Degasperi Gruber (e l'autogoverno che ne viene) che considerano un privilegio ingiustificato, facendo emergere in questo tutta la loro incultura politica.
Ciò che oltretutto non capiscono è che la specialità non è in alternativa alla riforma in senso federalista dello Stato Italiano, che invece proprio da qui dovrebbe partire per comprendere come l'autogoverno sia una delle condizioni per affrontare la crisi e governare al meglio questo paese. Perché autogoverno significa coesione sociale e cultura della responsabilità, ingredienti decisivi per vincere la sfida di questo passaggio di tempo.
L'Italia ha una straordinaria ricchezza che sono le sue diversità regionali, la loro storia e un patrimonio artistico ed archeologico unico al mondo, la posizione geografica e l'attraversamento che ne ha plasmato le identità culturali, la bellezza del territorio, il valore dell'agire umano nel suo rapporto con la terra e i suoi prodotti. E davvero non conosco regioni povere. Semmai impoverite, dallo smarrirsi delle loro identità e dall'assistenzialismo che ne ha minato l'orgoglio. E il cui riscatto non può venire che dall'autogoverno.
La riforma in senso federale dello Stato deve partire dai territori e dalla capacità di darsi nuove classi dirigenti che amino la loro terra. E da un governo nazionale consapevole che le sfide del tempo si vincono solo insieme ai territori, non loro malgrado.
di Michele Nardelli
(1 settembre 2012) Amo la Sardegna, la sua gente, la letteratura che ne è venuta, i luoghi d'incanto che ti sa offrire, i suoi sapori. La Sardegna è un'isola ricca di ambiente, storia, cultura, tradizioni. Malgrado ciò la Sardegna è in profonda sofferenza.
La protesta dei minatori del Sulcis che difendono nelle viscere della terra quel disgraziato lavoro, i lavoratori dell'Alcoa che si aggrappano ai loro impianti siderurgici, i pastori che non vedono riconosciuto il valore del loro lavoro, i contadini che nemmeno raccolgono più l'uva pregiata che produce il Cannonau o il Carignano tanto poco viene loro pagata... sono i segni disperati di come questa terra sia stata violentata, sfruttata, avvelenata e buttata via da un modello di sviluppo insostenibile.
Lo stato del mare sulle coste italiane secondo Legambiente
(14 agosto 2012) Secondo "Goletta verde", l'annuale rilevazione di Legambiente sullo stato del mare in Italia, ogni 62 chilometri di costa c'è un posto fuori norma: 100 dei 205 campioni hanno riscontrato concentrazioni batteriche doppie rispetto ai limiti di legge. Ecco la mappa delle località analizzate. http://www.repubblica.it/ambiente/2012/08/14/news/inquinamento_mare_la_mappa_di_legambiente-40947875/
di Giuseppe Colangelo
C'è una figura indimenticabile, definitiva, nella poesia di Andrea Zanzotto. È quella di Nino, un contadino dei suoi luoghi prediletti che appare per la prima volta in un testo de La beltà (1968). Così: «Le profezie di Nino. (Cosa mi fai scrivere, Nino!) (E non sappiamo se oggi tutto questo possa ottenere il permesso per un - benché minimo - senso!)».
Il poeta lo fa irrompere in modo forte nei suoi versi ma rendendosi subito conto dell'oltranza semantica di quell'incipit si affretta ad attenuarne la portata. Poi però nei versi successivi lo trasforma di fatto «in mitico profeta naturale» che comprende gli arcani del tempo e della natura. Perché Nino non avendo mai abbandonato la sua terra ne conosce tutte le potenzialità, vive in armonia con essa e sa guidarla a produrre sempre migliori raccolti con metodi naturali («off limits la sofisticazione»).