«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"
Un'interrogazione in Consiglio provinciale sugli effetti dell'incendio di luglio in una delle aree più esposte del Trentino
(30 agosto 2012) L'incendio avvenuto nella notte fra il 20 e 21 luglio scorso alla ditta "Marino Moser & figli" nella zona industriale di Lavis, prossima all'abitato di Zambana, si presume abbia provocato il rilascio di sostanze pericolose causate dall'incenerimento della carta e plastica stoccate nella ditta.
Le "nubi nere" sprigionate dagli incendi spesso raggiungono gli strati alti dell'atmosfera e a causa dello scioglimento dei materiali plastici e gommosi incendiati ripiombano sulle abitazioni, sui terreni coltivati e nelle falde acquifere attraverso venti e pioggia (presenti quella notte), provocando danni ambientali ed ecologici d'ingente consistenza.
La serata ha preso avvio con la presentazione da parte degli ospiti di casa del messaggio relativo al luogo (il Museo di Scienze Naturali di Trento) in cui si è deciso di svolgere la messa in scena dello spettacolo. Di particolare interesse è stato l'intervento di Michele Lanzinger (Direttore del Museo) che ha portato una riflessione - coinvolgente - sul tema del limite secondo le angolazioni e le prospettive che la scienza è in grado oggi di offrire, anche in termini di conoscenza del mondo naturale e di come, quest'ultimo, sia in grado di difendersi (una volta oltrepassato il limite) mediante una peculiare resilienza specifica ed una capacità di assorbimento ed adattamento alla circostanze avverse.
La comunicazione del Presidente della PAT Lorenzo Dellai
(19 luglio 2012) ... Siamo infatti in una situazione di gravità senza precedenti e di particolare complessità. Si mescolano, in modo talvolta imperscrutabile, gli effetti di processi strutturali che stanno radicalmente cambiando il quadro generale.
Mi riferisco alla crisi economica e finanziaria, che - dopo la prima fase legata ai problemi delle banche americane e dei sofisticati quanto artificiosi prodotti finanziari globali - si è trasformata ora nella crisi dei debiti sovrani dei paesi europei, con le conseguenti politiche di aumento della pressione fiscale e di riduzione della spesa pubblica, il cui combinato disposto sta producendo una gravissima fase di recessione e di disoccupazione. Mi riferisco alla crisi politico-istituzionale dell'Europa, incapace, fino ad ora, di essere all'altezza della grande scommessa della moneta comune. Mi riferisco, infine, alla particolarissima fragilità politica con la quale il nostro Paese ha affrontato questo insieme di problemi: una fragilità che ha prodotto l'attuale governo "tecnico", che agisce certamente con logiche di emergenza dovute al contesto internazionale ma rischia di compromettere, sul piano interno, quel che ancora resta dello spirito di coesione nazionale.
Il Trentino è inevitabilmente "dentro" questi processi, sia dal punto di vista sociale ed
economico, sia da quello istituzionale...
Il testo integrale della comunicazione del Presidente Dellai
di Giacomo Leopardi
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
Giovanni, III, 19
Qui su l'arida schiena Del formidabil monte Sterminator Vesevo, La qual null'altro allegra arbor né fiore, Tuoi cespi solitari intorno spargi, Odorata ginestra, Contenta dei deserti. Anco ti vidi De' tuoi steli abbellir l'erme contrade Che cingon la cittade La qual fu donna de' mortali un tempo, E del perduto impero Par che col grave e taciturno aspetto Faccian fede e ricordo al passeggero. Or ti riveggo in questo suol, di tristi Lochi e dal mondo abbandonati amante, E d'afflitte fortune ognor compagna.
Le Olimpiadi sono una grande manifestazione di sport, cultura e di incontro fra le genti. Difficile non esserne coinvolti. Poi accade che un giovane acqua e sapone, figlio di una terra che fa del rapporto con la natura uno dei suoi messaggi promozionali, campione olimpionico a Pechino e lui stesso sponsor della salubrità dei prodotti del Sud Tirolo, venga pizzicato con il sangue pieno di Epo e casca il palco.
Come non provare tenerezza per questo giovane che nel vuotare il sacco si libera dal proprio incubo? Subito l'opinione pubblica si divide fra il partito dello scandalo, accozzaglia di ipocriti di fronte ad un mondo sportivo dove sono gli sponsor a dettar legge, e quello di chi cerca di comprendere il dramma umano di un ragazzo che ha sbagliato. Se dovessi scegliere non avrei dubbi, ma non è questo il problema.
Perché il problema sta a monte. Alex Schwazer ha dichiarato che non ne poteva più della marcia, degli allenamenti e di quel mondo che viveva come un incubo. E che desiderava una vita normale. Non vorrei sembrare offensivo ma la mia impressione è che la tossicità non c'entri più di tanto con l'eritropoietina ma piuttosto con quell'idea di sport che non ti dà tregua e ti disumanizza, dove non puoi arrivare dietro a qualcun altro per cui devi vincere per forza, dove se arrivi al quarto posto olimpico (cioè del mondo) hai fatto un "buco nell'acqua", come hanno scritto le iene dei giornali a proposito del risultato di Tania Cagnotto e di Francesca Dallapè.
A dirla tutta, non c'è peggiore tossicità dell'adrenalina, quella per cui non puoi fare a meno di correre (in tutte le possibili accezioni) e che poi non è tanto diversa dal delirio di onnipotenza del potere. Per uscire da questo incubo dovremmo imparare a vivere una vita buona, capace di contemplare la bellezza, e per questo di indignarci quando qualcuno vorrebbe farne motivo di interesse personale.
(20 luglio 2012) Il consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino Michele Nardelli ha presentato un'interrogazione in merito alle colture sotto plastica che riportiamo in allegato.
Partendo da una lettera apparsa su di un quotidiano locale che sollevava il problema della coltivazioni sotto telo e rifacendosi ad analoga interrogazione presentata nel 2004 dai consiglieri Paolo Barbacovi e Roberto Pinter, chiede lumi all'assessore Tiziano Mellarini, lo stesso che rispose all'interrogazione del 2004 e che tutt'oggi ricopre le stesse competenze.
Nel vuoto politico seguito alle recenti elezioni, Belgrado è attraversata da una serie di omicidi che riportano alle cronache criminali di dieci anni fa. Nostra intervista a Stevan Dojčinović, giornalista investigativo serbo
di Cecilia Ferrara, Osservatorio Balcani Caucaso
(luglio 2012) Alle 14 del 3 luglio scorso, nella periferia di Belgrado, Radojica Joksović, 32 anni, è stato ucciso dall'esplosione di un chilo di esplosivo C4 posto sotto la sua Audi A6 e azionato a distanza con un cellulare. Il suo accompagnatore, Predrag R. (35), è rimasto lievemente ferito. Radojica Joksović era originario di Pljevlja, Montenegro, la città di origine dell'ormai famoso Darko Šarić, presunto trafficante internazionale e capo dei "Guerrieri Balcanici", organizzazione che in Italia sarebbe stata fornitrice di cocaina per la 'ndrangheta sulla piazza di Milano.