«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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L'Autonomia per risanare il Paese
Statuto

Mozione approvata dall'Assemblea del Pd del Trentino il 22 ottobre 2012

Il risanamento morale e finanziario del paese è un imperativo per il Partito Democratico ed ognuno ed ogni realtà territoriale è chiamata a fare la sua parte. La Provincia Autonoma di Trento partecipa alla straordinaria e necessaria revisione della spesa pubblica a partire dalla riduzione dei costi della politica e lo fa rivendicando e continuando l'azione di contenimento dei costi e superamento  dei privilegi.

Pur in assenza di un corretto riconoscimento dei comportamenti più virtuosi, che eviterebbero una ingiustificata generalizzazione nel giudizio rispetto ai comportamenti contrassegnati dalla corruzione e dal degrado, è comprensibile che le Regioni abbiano chiesto al governo di imporre una drastica azione di controllo e riduzione dei costi della politica.

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Inquinamento elettromagnetico sul Monte Finonchio
Il rifugio e i ripetitori

(12 novembre 2012) Il consigliere provinciale Michele Nardelli interroga sull'inquinamento elettromagnetico presso il Rifugio Filzi sul Monte Finonchio.

Perché la Provincia ha finanziato la ristrutturazione del Rifugio in presenza di inquinamento elettromagnetico rilevato dall'APPA (Agenzia Provinciale Protezione Ambiente)? "Non sarebbe meglio ricollocare le antenne che causano inquinamento distanti dal Rifugio Filzi"?

Il testo dell'interrogazione

La fine di una stagione
Alberto Pacher

(20 ottobre 2012) Il vicepresidente Alberto Pacher, con questa lettera, annuncia la sua decisione di non candidare alle elezioni provinciali e regionali del prossimo anno.

Cara amica, caro amico

domani gli organi di informazione locali riporteranno la notizia della mia decisione di non candidare alle prossime elezioni regionali. Si tratta di una decisione sofferta, maturata negli ultimi mesi, ma oggi acquisita. Si tratta, ancora, di una scelta allo stesso tempo personale e politica, o meglio di una scelta personale che trae origine e ragioni da considerazioni e convinzioni politiche sul nostro Partito e sulla fase politica che stiamo vivendo.

Per molti anni ho avuto, ed ho tutt'ora, il privilegio di poter rappresentare - in Comune a Trento prima, in Giunta Provinciale ora - le aspettative e il sentire di molte persone che con la loro fiducia mi hanno attribuito questo compito. A questo mandato ho sempre cercato di corrispondere al meglio delle mie possibilità, consapevole dei limiti propri della azione politica ed, ancor di più, dei miei limiti personali ma anche consapevole della grande responsabilità che questa fiducia comportava.

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Quella carovana, da rimettere in movimento
Il muro di Berlino e la Trabant

di Michele Nardelli

(21 ottobre 2012) Ale Pacher ha deciso di non ricandidare. Nelle scorse settimane me ne aveva parlato, condividendo con lui la fatica nel riconoscersi in una politica che ha smarrito i tratti di originalità e di ricerca che, pur da posizioni diverse, abbiamo contribuito a costruire nel corso di un arco politico avviatosi (almeno simbolicamente quella notte fra il 9 e il 10 novembre 1989) con la caduta del muro di Berlino.

In quelle straordinarie giornate che cambiarono il mondo, Achille Occhetto andò alla Bolognina e noi qui demmo vita a Solidarietà. Non era questione di sigle, cambiava lo sguardo sul mondo. Finiva la cosiddetta prima repubblica e con essa i partiti che l'avevano caratterizzata. Non finiva la storia, ma una storia certamente sì. Andò in pezzi anche la DC, il partito che aveva governato ininterrottamente l'Italia e il Trentino dal dopoguerra in avanti.

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Animazione territoriale
Paul Klee

(9 ottobre 2012) "In questo periodo caratterizzato da profondi mutamenti e da una lunga crisi strutturale", afferma Luca Paolazzi, nuovo direttore pro tempore del sito www.politicaresponsabile.it "si sente forte l'esigenza di rimettere al centro dell'azione politica due risorse che sono alla base del nostro futuro: le persone e il territorio; e con altrettanta forza si avverte il bisogno di pensare nuovi modelli di sviluppo in grado di essere realmente sostenibili e di veicolare processi di coesione ed integrazione sociale.

In tal senso la sfida dei sistemi territoriali sta nella capacità di individuare idee in grado di valorizzare l'unicità di ogni territorio e di attivare, partendo dalle persone e dai lori bisogni, reti territoriali, investimenti, intelligenze e competenze."  

Il non ritrovarsi più nel mondo...
Zanzotto, nel ritratto di Paolo Steffan

... come è diventato. Con queste parole Goffredo Fofi, nella bella intervista pubblicata oggi dal Corriere del Trentino a cura di Francesca Polistina (e che trovate in allegato), ricorda l'amico Andrea Zanzotto, anticipando alcune delle suggestioni che proporrà questa sera a Trento (ore 20.30), nello scenario del Castello del Buonconsiglio.

Ad un anno dalla sua scomparsa "In questo progresso scorsoio..." rappresenta un omaggio all'opera di un poeta ma anche al testimone del proprio tempo che con la poesia è venuto in aiuto alle categorie di una politica che oggi richiedono di essere profondamente ripensate.

L'articolo del Corriere del Trentino

Animazione territoriale e sviluppo appropriato
Gerhard Richeter

Dal Corriere del Trentino di ieri l'editoriale del professor Ugo Morelli sul tema dell'animazione territoriale al centro della riflessione dell'incontro promosso dal gruppo consiliare del PD del Trentino

di Ugo Morelli

(20 ottobre 2012) Da tempo abbiamo provato a sostenere che è necessario cercare, attraverso la progettualità sociale e la capacità di iniziativa delle comunità locali, una via appropriata a un nuovo modello di sviluppo. Quando le cose cambiano profondamente e in fretta, come accade in questo tempo, tendono a prevalere l'ansia e le difese, che di solito procedono insieme. Mentre l'ansia induce perlopiù all'immobilismo derivante dalla paura della fine delle risorse abbondanti, le difese cercano vie di fuga facili e ingannatrici.

Riguardo alla ricerca di un modello di sviluppo appropriato le difese si chiamano decrescita, oppure conferma del modello vigente. In entrambi i casi si fugge dal problema: nel primo spesso non si considera la ricerca della propria autorealizzazione da parte delle persone e il bisogno di creare economie soddisfacenti; nel secondo caso si fa come se non ci fosse l'esigenza di tutelare le risorse e utilizzarle in modo che non se ne pregiudichi l'uso per il futuro.

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