«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
A mezzogiorno di sabato 22 dicembre, nella bella sala del Falconetto a Palazzo Geremia nel cuore di Trento, Emiliano Bertoldi e Samuela Michilini si sono sposati. Ad officiare la cerimonia, una persona che con i matrimoni non ha mai avuto molta dimestichezza, né quelli degli altri (era la mia prima volta), né con il proprio visto che la mia convivenza con Gabriella prosegue felicemente da trentaquattro anni.
Eh sì, a sposare Emiliano e Samuela c'ero proprio io, emozionato quanto gli amici che qualche mese fa hanno chiesto che a dir loro la celebre frase di rito fossi proprio io. E così nelle ore precedenti alla loro unione civile ho messo a soqquadro la mia biblioteca per cercare le parole giuste per accompagnare un atto altrimenti ridotto alla semplice lettura degli articoli di legge.
Da una siamo diffusamente invasi. Si può comprenderlo. È quella che celebra il passato, lo tratta con rituali contemplativi e lo ingessa fino a farne un fossile da museo. Lo usa e ne abusa fino a consumarlo in litanie ripetute, in immagini consunte, buone per appagare le aspettative di piccoli brividi da parte di code di turisti malinconici. Dall'altra possibilità di uso del passato mostriamo di tenerci lontani. Essa richiede responsabilità e passione. La disposizione a rispondere e quella a desiderare e a impegarsi, allo stesso tempo.
Rompere il silenzio.
Il tempo sembra essersi fermato negli ultimi giorni. Mantenerci in un infinito presente è il potere della politica di questi anni. Una politica in larghissima parte brutta, sciatta e senza fantasia. Dicono bene quelli che descrivono queste ultime ore come una copia - sfuocata e per questo ancora più impresentabile - della primavera del 1994 e di tanti altri momenti tristi degli ultimi due decenni. Una catena, di cui Berlusconi è solo l'ultimo e più resistente anello e di certo non l'unico colpevole, sembra impedirci di compiere un passo deciso verso un avvenire diverso, forse migliore. La negazione del tempo futuro è un peso che toglie il respiro, che impedisce di alzare lo sguardo, che mette il bavaglio alle parole. Che regala spazio al rancore.
Nel corso del mese di maggio diventa operativo il Fondo strategico per lo sviluppo locale. Per questa ragione riprendo questo testo che ne ricorda la genesi.
di Michele Nardelli
Esattamente un anno fa, in occasione del dibattito sulle Legge Finanziaria 2012, ho presentato in Consiglio Provinciale un ordine del giorno con il quale fra l'altro si impegnava la Giunta "a coordinare l'azione dei soggetti finanziari del Trentino nell'obiettivo di raggiungere un'intesa affinché venissero messe a sistema le risorse finanziarie mobilitabili da tali soggetti nell'obiettivo di rafforzare l'economia locale legata alle filiere e alle vocazioni del territorio" nonché "ad attivare un fondo ad hoc attraverso le società di sistema della Provincia Autonoma di Trento con l'obiettivo di reperire risorse private per sostenere le aziende trentine che intendono sviluppare ricerca, innovazione e valorizzazione delle risorse locali". Seguiva un'analoga iniziativa da me presentata in Consiglio regionale e relativa al coinvolgimento di PensPlan nel sostegno all'economia del territorio.
(15 dicembre 2012) Nel dibattito sulla legge finanziaria 2013 approvato all'unanimità l'ordine del giorno presentato dal consigliere Michele Nardelli per il riuso dei Pneumatici Fuori Uso nel manto stradale.
In Trentino Alto Adige - Sud Tirolo nel 2011 si sono prodotti 3102 tonnellate di PFU destinati all'incenerimento o all'esportazione: con la tecnica dell'Asphalt Rubber si introduce la possibilità di una virtuosa chiusura del ciclo di questo rifiuto, con effetti collaterali interessanti come il minor consumo dei pneumatici stessi e la riduzione del rumore.
"...l'idea che in primavera allo zaino delle terre alte si affianchi la topolino amaranto di un altro viaggiare attraverso i borghi e le città del bel paese..."
(31 gennaio 2013) Quello che trovate in allegato è il testo della relazione tenuta da Michele Nardelli il 24 gennaio scorso dal titolo "La bellezza del passare la mano. Rottamatori e rottami: ma l'unico linguaggio è quello dello sfasciacarrozze? E' possibile trasmettere le esperienze, le passioni e le competenze in politica, senza costringere qualcuno a portarci via, a forza, dai luoghi del potere?", tenuta nella cornice della Scuola di formazione politica "Danilo Dolci" di Roma.
Approvato dal Consiglio provinciale di Trento, durante la discussione della Legge Finanziaria 2013, un ordine del giorno dei consiglieri NARDELLI e CIVICO per favorire progetti di animazione culturale in carcere.
(14 dicembre 2012) L' Articolo 27 della Costituzione italiana recita che "La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra."