«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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Un sondaggio sulle intenzioni di voto degli italiani
Fuori dal tunnel?

Intenzioni di voto, sale il centrosinistra
Centrodestra indietro di 10 punti

Ancora un calo per i partiti che sostengono il governo. Pdl e Lega Nord al 35,5%. Pd, Sel, Idv e i loro alleati al 45,5%. Fermi il Terzo Polo e il Movimento 5 Stelle. Un sondaggio commissionato dal quotidiano "la Repubblica".  

(1 novembre 2011) Sale al 10% esatto il vantaggio del centrosinistra sul centrodestra nel sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it. A un mese e mezzo dall'ultimo rilevamento, il centrosinistra arriva al 45,5% (era al 44%) e il centrodestra scende di due punti, dal 37,5% al 35,5%. In un quadro in cui la fiducia nel governo e nel premier è ormai scesa a livelli minimi, diventa dunque più rilevante il dato delle intenzioni di voto. Rispetto a settembre si muovono quasi esclusivamente i due blocchi maggiori l'uno in contotendenza rispetto all'altro. Restano fermi sia il Terzo Polo inchiodato da tempo al 13% che il Movimento 5 Stelle (3,5% come a settembre dopo l'impetuosa salita dal 2,5% di giugno), mentre la Federazione delle sinistre risale all'1,5% (era scesa allo 0,5%).

TABELLA: LE INTENZIONI DI VOTO

L'Italia sono anch'io
Lavoratore immigrato

Stranieri e cittadinanza. Anche in Trentino la campagna "L'Italia sono anch'io". Due disegni di legge di iniziativa popolare per la cittadinanza e il diritto di voto.

Sabato 29 ottobre parte la raccolta firma per la presentazione di due disegni di leggi di iniziativa popolare. Alla campagna aderiscono già 32 realtà dell'associazionismo politico e sociale. L'appuntamento è sabato dalle ore 10.00 in poi a Trento, Via Oss Mazzurana ancolo Via Diaz

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Oltre la crisi. Nei cerchi del potere
clessidra

La finanza sta distruggendo la società, cancellando il problema del riscaldamento climatico.

di Susan George

(ottobre 2011) In Europa la crisi finanziaria è quella che preoccupa la maggior parte della gente e che gode della copertura più ampia sulla stampa, ma non è l'unica. La gente fa bene a preoccuparsi della finanza, visto che nella vita reale l'attuale caos finanziario si traduce in alta disoccupazione giovanile, pesanti tagli ai servizi pubblici e in tutte quelle misure di austerità che sono destinate ad aggravare la crisi. Ci troviamo inoltre in una grave crisi di disuguaglianza. In Europa, ma soprattutto negli Stati Uniti, dagli anni Venti o Trenta del Novecento il benessere non è mai stato così mal distribuito. Gli "indignados", gli "indignati" hanno completamente ragione a identificarsi con il "99 per cento": hanno compreso che l'uno per cento al top ha aumentato enormemente il proprio reddito mentre tutti gli altri lo stanno perdendo. Tuttavia, ritengo che la crisi più drammatica sia quella di cui meno parliamo, il global warming e il cambiamento climatico. La crisi climatica avrà infatti gli effetti più profondi sulla stessa civiltà, e in paragone renderà irrilevanti le nostre preoccupazioni finanziarie. Provo a spiegare con un'immagine ciò che intendo.

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James Hillman, grazie per tutto quel che ci hai regalato
Ares e Afrodite

(29 ottobre 2011) James Hillman se ne è andato. Un grande maestro, che in questi ultimi anni mi ha accompagnato in tante riflessioni sul tema della pace e della guerra.

In una delle sue digressioni del suo "Un terribile amore per la guerra", testo che tutte le persone che si professano pacifiste dovrebbero leggere, Hillman osservava come «...Scrivere di guerra rende più vicina la guerra, e anche la morte. Arriverò ad accompagnare il mio scritto sino alla fine? o sarò interrotto a metà strada? Facciamo che il libro sia un atto propiziatorio, un'offerta agli dei che governano queste cose...». 

Il rito funzionò, e così James Hillman ci ha regalato un affresco travolgente sull'amore per la guerra, sul terribile e spesso inconfessabile amore per la guerra. Quell'amore ben simboleggiato dall'unione fra Ares e Afrodite, tanto da considerare la guerra una presenza archetipa, condizione indelebile dell'anima.

Se non ne siamo consapevoli, diceva Hillman, la pace diviene il territorio "dell'ignoranza travestita da innocenza".

Morte
...
Con i piedi percorriamo la terra della capra.
Con le mani tocchiamo il cielo di Dio.
Un bel giorno nel pieno del meriggio
sarò trasportato a spalla
nel villaggio dei morti.
Quando morirò non seppellitemi sotto gli alberi della foresta,
ho paura delle loro spine.
Quando morirò non seppellitemi sotto gli alberi della foresta,
ho paura dell'acqua che ne sgocciola.
Seppellitemi sotto i grandi alberi ombrosi del mercato,
voglio sentire battere i tamburi,
voglio sentire i piedi dei danzatori.
(Canto kuba, Repubblica democratica del Congo)

Nella turbolenza globale, una finanza etica e territoriale
L\'Avaro di Moliere
di Michele Nardelli e Luca Zeni *

(9 agosto 2011) La politica sembra impotente di fronte al caos finanziario. Non è bastato l'accordo raggiunto in extremis negli Stati Uniti per evitare il declassamento e una situazione che ha portato quel paese sull'orlo della bancarotta. Lo stesso potremmo dire per la manovra finanziaria in Italia, che non ha prodotto alcun effetto se non quello di aggravare la situazione di divario sociale nel paese.

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Questi quindici anni di anomalia politica
Ginestra

L'intervento del consigliere provinciale Michele Nardelli nel dibattito sulla Legge Finanziaria 2013

(13 dicembre 2012) Il dibattito sulla legge finanziaria dovrebbe rappresentare il momento più alto nel confronto in quest'aula, tanto  nel dialogo fra maggioranza e opposizione, come in quello fra le diverse sensibilità nella stessa maggioranza. Così è stato in passato e lo dovrebbe essere ancor più oggi nel volgere a conclusione di questa legislatura. Anzi, di un'intera fase politica, considerando che, con l'annuncio del Presidente Dellai, si  conclude un percorso durato quattordici anni. Ho avvertito invece toni apocalittici che non aiutano affatto il dialogo. Il confronto può essere anche aspro, ma non può seguire la logica dell'esasperazione o del "tanto peggio, tanto meglio". Tanto che, nell'ascoltare taluni interventi, mi sono chiesto se vivo in un altro mondo...

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Vedo quel mare, comprendo quello stato d'animo...
Ventotene

Questo pezzo è stato scritto per "La Patria riTrovata" che lunedì ha preso il via grazie al "Gioco degli Specchi".

di Michele Nardelli

(7 novembre 2011) "Guardavo sparire l'isola nella quale avevo raggiunto il fondo della solitudine, mi ero imbattuto nelle amicizie decisive della mia vita, avevo fatto la fame, avevo contemplato - come da un lontano loggione - la tragedia della seconda guerra mondiale, avevo tirato le somme finali di quel che andavo meditando durante sedici anni, avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili ... nessuna formazione politica esistente mi attendeva, né si prestava a farmi festa, ad accogliermi nelle sue file ... con me non avevo per ora, oltre che me stesso, che un Manifesto, alcune tesi e tre o quattro amici ...".

In queste parole, scritte da Altiero Spinelli mentre lasciava la sua terra d'esilio, l'isola di Ventotene, c'è l'orgoglio di un grande disegno ed insieme il senso profondo della solitudine.

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