«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
Quello che segue è il testo del Comunicato stampa con il quale i Consiglieri regionali PD del Trentino Alto Adige Sud Tirolo rinunciano a 500 euro mensili della propria indennità
(22 settembre 2011) Il gruppo consiliare regionale del Partito Democratico del Trentino Alto Adige/Südtirol ha condiviso il percorso proposto dall'ufficio di presidenza regionale in merito al tema della rivisitazione delle indennità di carica, per muoversi in maniera coordinata con il livello nazionale e per elaborare una proposta compiuta. Tuttavia il Paese - e la nostra comunità con esso - sta attraversando un momento molto delicato; per questo sono stati varati provvedimenti che avranno ricadute sui cittadini, e con ogni probabilità ne saranno richiesti ulteriori nei prossimi mesi.
Un documento del Gruppo consiliare del PD del Trentino sull'uso strumentale della storia locale
(4 settembre 2011) In prossimità dei cento anni dallo scoppio della grande guerra si assiste ad una rilettura dei fatti che non sempre convince. A volte vengono enfatizzati aspetti che sono discutibili e senza sottolinearne i fattori di criticità. E' indiscutibile che il Trentino per un certo periodo sia stato una regione dell'impero austro-ungarico, ma non per questo possiamo rimpiangere un impero che non c'e più e che non possedeva certo i parametri della democrazia nei quali ci riconosciamo. Oggi siamo cittadini - trentini, italiani, europei - non sudditi!
di Michele Nardelli
(7 settembre 2011) Una buona partecipazione ha contrassegnato lo sciopero generale promosso dalla Cgil in Trentino. Diverse migliaia di lavoratori e cittadini sono scese in piazza nella manifestazione che si è conclusa in via Verdi a Trento con le testimonianze finali e la musica dei Bastard. Tante persone, molti volti conosciuti, anche molti giovani. Ma tutto questo, qui come in Italia, non sembra rappresentare quello scossone di cui avremmo bisogno per mandare a casa questo governo.
Anni di "berlusconismo" hanno lasciato il segno nel profondo della nostra società, nelle culture come nei comportamenti. PDL e Lega non hanno vinto perché qualcuno si è sbagliato a votare, ma perché il modello sociale e culturale che rappresentavano aveva il consenso della maggioranza degli italiani.
(4 settembre 2011) L'azzardo del '92, la fase "magica" dell'euro, la crisi. "Oggi è evidente che senza una più forte integrazione economica e politica la moneta da sola non può funzionare". Ma con gli eurobond qualcosa potrebbe cambiare. "Il problema non è la Germania ma il governo che ha"
Tu, che sei stato l'artefice di una pesante manovra finanziaria nel 1992 in previsione dell'euro...
Non proprio per l'euro, che sarebbe cominciato qualche anno dopo, ma certo in quella direzione.
... vedendo adesso in che stato si trova la zona dell'euro, ti chiedi se non se c'è stato un errore nel credere che attraverso la sola moneta si potevano unificare paesi dalla struttura economica e finanziaria molto diversa? Nelle scorse settimane Prodi ha scritto che si sarebbero dovute prendere allora una serie di altre misure che si è costretti a prendere adesso «in fretta e nel dolore».
Fondamentalmente è vero. Ma ricordiamoci quello che era accaduto.
L'incontro a Roma dei presidenti Dellai e Durnwalder con il ministro Fitto e la delegazione parlamentare
(24 agosto 2011) Nel vertice con i parlamentari trentini e altoatesini, oggi a Roma nella sede della Provincia autonoma di Trento in via della Scrofa, è stato ribadito con forza la volontà di richiedere il rispetto delle prerogative dell'autonomia speciale. E dai senatori, come dai deputati presenti, è stato assunto in questo senso un impegno preciso: all'incontro, infatti, erano presenti tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, che hanno convenuto con forza della necessità di volontà di lavorare assieme.
Intervista a cura di Nicole Corritore (da www.balcanicaucaso.org)
(26 agosto 2011) Nella notte tra il 25 e il 26 agosto 1992 iniziò il bombardamento della biblioteca di Sarajevo. La Viječnica fu distrutta dalle granate incendiarie dell'esercito serbo bosniaco, e migliaia di libri bruciarono nel rogo. Kanita Fočak, architetto sarajevese, testimone di quegli eventi, ricorda la vita, gli amori, la storia di uno dei simboli della città.
Prima
E' importante separare la storia dell'edificio dalla storia della biblioteca stessa. L'edificio della Viječnica (Rathaus, palazzo comunale) è stato costruito negli ultimi anni dell'800 secondo la volontà delle autorità austroungariche. Dopo quasi cinque secoli di dominio ottomano, la popolazione non era molto contenta di avere un altro padrone. Le autorità austroungariche decisero allora di costruire l'edificio per dimostrare la loro potenza e per rendersi amici i musulmani locali scegliendo, secondo la loro opinione, uno stile orientale.