«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
(10 ottobre 2011) "Ritorno a Londra, il mio viaggio a Trento è stato breve ma l'effetto di questo viaggio è molto profondo e rimarrà con me per un lungo tempo.
Partecipare alle conferenze e seminari e dialogare con la gente sono parti costanti del mio lavoro, ma raramente alla fine di un lavoro la mia anima rimane cosi coinvolta...
(4 luglio 2012) Il Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige / Sud Tirol ha approvato oggi a larga maggioranza la mozione sul sistema PensPlan di cui ero primo firmatario.
La mozione prevede una gestione dei fondi previdenziali attenta alla dimensione etica degli investimenti, una forte limitazione al ricorso ai titoli derivati, una periodica informazione sull'andamento degli investimenti e infine lo studio affinché gli investimenti del sistema PensPlan possano avere ricadute territoriali. Ogni tanto il Consiglio Regionale batte un colpo. In questo caso su un tema di grande rilievo economico e sociale. A breve la pubblicazione del testo approvato.
di Marco Pontoni
(3 ottobre 2011) Rilanciare crescita e occupazione, nel contesto della terza fase della manovra anticrisi avviata nel 2008 dalla Provincia, con il contributo di tutti e di ciascuno, con spirito di unità e responsabilità: questo il messaggio lanciato oggi dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai nell'aula consiliare, presentando la manovra di Bilancio 2012. "Nonostante il grado di incertezza dello scenario globale - ha detto Dellai - riteniamo fondamentale confermare i progetti strategici di investimento sul capitale umano e sulle infrastrutture già definiti nel programma di legislatura, accelerando nel contempo i processi di riforma della pubblica amministrazione trentina e adottando ulteriori misure per stimolare la nostra economia. In cima alle priorità vi saranno le politiche in favore dei giovani."
Colloqui di Dobbiaco 2011, 22esima edizione
1 - 2 ottobre 2011
Concezione e coordinamento scientifico:
Wolfgang Sachs e Karl-Ludwig Schibel
Nella località di Dobbiaco, punto di incontro tra due culture, dal 1985 al 1999 e dal 2005 al 2007 i "Colloqui di Dobbiaco" - ideati e organizzati da Hans Glauber - affrontarono ogni anno le tematiche ambientali di maggior rilievo, proponendo di pari passo delle soluzioni concrete. Col passare degli anni i Colloqui di Dobbiaco si sono rivelati un prestigioso laboratorio d'idee per una svolta ecologica nell'arco alpino e non solo. Dopo la prematura scomparsa di Hans Glauber, il ruolo di "curatore" dei Colloqui di Dobbiaco è stato assunto da Wolfgang Sachs, dapprima con l'edizione 2008, intitolata "La giusta misura - La limitazione come sfida per l'era solare" e poi con l'edizione 2009 dedicata al tema "Osare più autarchia - Energie distribuite per le economie locali post-fossili" e nel 2010 con il tema "Il denaro governa il mondo - ma chi governa il denaro? Percorsi per una finanza eco-solidale". In piena continuità con lo spirito di Hans Glauber convinto fautore della nuova era solare come nuovo progetto di civiltà, i Colloqui di Dobbiaco nel 2011 vengono diretti da Wolfgang Sachs e da Karl-Ludwig Schibel con il tema "Benessere senza crescita".
Domenica 9 ottobre 2011, in occasione della Camminata senza confini per la pace che ha collegato Rovereto con il Colle di Miravalle e la Campana dei caduti, si è svolta una Tavola rotonda dal titolo "La montagna fra speranza e disincanto". Come presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani sono stato invitato a proporre una riflessione iniziale.
di Michele Nardelli
(ottobre 2011) La montagna non è più incantata. Il luogo che più ci avvicina all'infinito e che più di altri può aiutare a guardarci dentro, ha dovuto fare i conti - nella storia come nel presente - con la malvagia normalità della guerra piuttosto che con la pace. Quando le guerre si facevano (e ancora si fanno) per ridisegnare i confini, questi avevano come orizzonte quel segno a matita che da bambini disegnavamo ed oltre il quale il sole saliva o scendeva. Le montagne coincidevano con il confine, il punto di contatto e il limite dopo il quale iniziava l'altro da te, a prescindere che questo altro avesse i tuoi stessi caratteri somatici, parlasse la tua stessa lingua, professasse il tuo stesso credo religioso e che la sua impronta culturale fosse simile o diversa.