«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
(20 settembre 2011) Al nuovo direttore del sito, Silvano Bert, abbiamo chiesto un altro e diverso contributo (dopo quello estivo di Roberto Pinter) in tema di costi della politica, ora declinato in "costi della democrazia" per segnare la nostra volontà di far compiere alla discussione pubblica su questi temi un salto di qualità. Scrive Silvano Bert: "La sofferenza di una persona suscita compassione, una risposta di cura. La sofferenza della politica, più che bisogno di cura, suscita oggi diffidenza e odio. Eppure la politica siamo noi, persone diverse che si associano in partiti diversi. Per darci delle regole di convivenza, attraverso un conflitto democratico. Anche eleggendo, a scadenze periodiche, i nostri rappresentanti. Ne vengono regole, e uomini e donne, sempre imperfetti, talvolta disonesti e criminali. Tocchiamo con mano i fallimenti. Mai definitivi, però. Sono le "promesse mancate" della democrazia, direbbe Norberto Bobbio. O piuttosto le sue "esigenze non corrisposte", lo corregge Gustavo Zagrebelsky." Vieni a discuterne con noi, su www.politicaresponsabile.it
di Lucio Caracciolo *
(11 settembre 2011) Proviamo a ricordare come appariva il mondo all'alba dell'11 settembre 2001. La carta strategica del pianeta era centrata sulla "superpotenza solitaria", gli Stati Uniti d'America, uscita trionfante dalla guerra fredda. Nessuno appariva in grado di sfidarla. Scomparsa l'Urss, con la Cina ancora all'inizio del suo percorso di ritorno agli antichi splendori e l'Europa sempre introversa e mai davvero unita, visto da Washington il resto del mondo non pareva particolarmente minaccioso. Anzi, sembrava destinato a evolvere secondo i valori e gli interessi a stelle e strisce. Tanto che già alcuni ideologi vicini a Bush junior cantavano l'impero americano, ossia l'Impero del Bene, come fine (al maschile e al femminile) della storia. Che cosa resta oggi di quello scenario?
di Ugo Morelli
(12 settembre 2011) Alla ricerca di possibili vie d'uscita dalla crisi che ci coinvolge ci affidiamo soprattutto alle scelte dei governi. Si tratta di un'aspettativa legittima, stante la portata dei problemi. Eppure non dovremmo trascurare di interrogarci su alcuni aspetti che potrebbero fare la differenza per affrontare la difficile situazione in cui siamo. Due sono le questioni che, tra le altre, possono fare la differenza: il valore dei beni comuni e l'incidenza del livello locale. Sembra di proporre Davide contro Golia.
Sono onorato di trovarmi qui al Cairo, in questa città eterna, e di essere ospite di due importantissime istituzioni. Da oltre mille anni Al-Azhar rappresenta il faro della cultura islamica e da oltre un secolo l'Università del Cairo è la culla del progresso dell'Egitto. Insieme, queste due istituzioni rappresentano il connubio di tradizione e progresso.
Sono grato di questa ospitalità e dell'accoglienza che il popolo egiziano mi ha riservato. Sono altresì orgoglioso di portare con me in questo viaggio le buone intenzioni del popolo americano, e di portarvi il saluto di pace delle comunità musulmane del mio Paese: assalaamu alaykum...
(6 settembre 2011) "Si è parlato tanto di autonomia, in questi giorni, in queste settimane, in questi mesi. Si è parlato di bilanci, tagli, patti, norme. Tutto questo è certo importante e in questo senso voglio ancora una volta dare atto a tutti i parlamentari trentini del loro impegno per far sì che passasse l'emendamento che sancisce ancora una volta la specialità della nostra autonomia". Ha aperto così il suo intervento Lorenzo Dellai, presidente della Provincia, durante la cerimonia che in Sala Depero, a Trento, ha celebrato la Giornata dell'Autonomia...
In allegato l'intervento del presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti