«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
(8 febbraio 2011) Il nuovo direttore di Politica Responsabile è Giorgio Antoniacomi, che propone di mettere a tema una suggestione e di promuovere un dibattito che, politicamente, vuol essere "inattuale". Il tema è questo: quale sarà il Trentino del 2040? Cioè il Trentino che ci sarà, forse, auspicabilmente o purtroppo, fra trent'anni? Ne discutiamo insieme, come sempre, su Politica Responsabile.
(13 febbraio 2011) Quello che sta succedendo nel mondo arabo e in particolare in Tunisia e in Egitto, come nello Yemen, in Giordania, in Algeria, sta a dimostrare che è terminato un periodo nel quale quasi tutti i paesi arabi hanno convissuto con la paura. Hanno convissuto con la repressione, spesso feroce, con sistemi assolutamente autoritari, dittatoriali, dispotici, con una componente di corruzione molto evidente, con dei regimi che hanno escluso per anni buona parte della popolazione dalla partecipazione alla vita pubblica e politica, non solo impaurendo ma anche impoverendo. (...)
di Michele Nardelli
(15 agosto 2011) Se si esaminano le aree interessate ai bombardamenti della Nato del 1999 sul Kosovo quella di Peja - Peć è sicuramente una delle più colpite. Nella distruzione generale, i segni dei bombardamenti erano visibili ad occhio nudo perché interessavano gli insediamenti industriali, i depositi, le caserme, le linee di comunicazione.
10 febbraio, giorno indicato per il ricordo delle vittime delle foibe: il pensiero va al dolore, per molti anni non riconosciuto, delle vittime istriane che finirono i loro giorni nelle cavità carsiche e dei loro famigliari.
Per una ricostruzione storica e geografica della vicenda delle foibe vi consiglio di andare a vedere il lavoro di grande pregio fatto dallo staff di ricerca di Osservatorio Balcani e Caucaso, un DVD multimediale che ben si addice alla conoscenza di base della materia e alla didattica http://aestovest.osservatoriobalcani.org/index.html
(12 febbraio 2011) I titoli (Bolzano è Italia - Offende tutti noi italiani) dati dal giornale ai due interventi di Giorgio Leonardi e Marco Boato a commento delle esternazioni di Durnwalder sul 150° non mi convincono. Io, che italiano sono sicuramente (nato e cresciuto a Milano, figlio di un siciliano e di una emiliana) non mi sento affatto offeso dalle parole del leader tirolese. E dico tirolese a ragion veduta, perché come sudtirolesi ai tempi dell'unità d'Italia e della duplice monarchia venivano etichettati i trentini e non certo i bauern alla Durni, gli abitanti delle alte valli alpine affacciate a meridione. Tirolesi tutti d'un pezzo dunque, la maggioranza degli abitanti della attuale Alto Adige (da non confondere con il dipartimento napoleonico con lo stesso nome, che fu una pura espressione geografica, per dirla alla Metternich. (...)
di Massimo Cacciari
(7 febbraio 2011) Tutto sommato potremmo dire che dalla vera tragedia della fine della prima Repubblica siamo giunti alla farsa-pochade che conclude la mai nata seconda, e così consolarci. Per apprezzare il "salto d'epoca" basterebbe paragonare il discorso in Parlamento di Craxi alle auto-difese televisive di Berlusconi. Non c'entra nulla. Appunto. (...)